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WTA Pechino, Jasmine Paolini doma una scatenata Tauson e si impone in rimonta

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Paolini /LaPresse

Sbuffando e faticando, ma Jasmine Paolini c’è.  L’azzurra vince al debutto nel torneo WTA 1000 di Pechino contro la danese Clara Tauson, ma suda le proverbiali sette camicie contro un’avversaria che non aveva nulla da perdere, mettendo in estrema difficoltà la ragazza di Bagni di Lucca per poco più di due ore, come testimonia l’1-6 7-5 6-4 finale.

Primo set che è una mattanza in favore della danese: nei primi minuti di partita gioca su una nuvola e, senza quasi dare al pubblico il tempo di mettersi comodo, vola sul 4-0. Il quinto gioco rappresenta il punto della bandiera per l’azzurra, che perde di nuovo il servizio e lascia andare la frazione.

Jasmine però è bravissima a non scomporsi e trova finalmente una ventina di minuti di buonissimo livello dopo aver fatto passare la tempesta. Più intensità, più variazioni, più gioco: la numero 3 del seeding mostra i muscoli e va sul 5-1 ma qualcosa si inceppa, mentre dall’altra parte del campo Tauson picchia forte: blackout prolungato ed è 5-5. Jasmine però cancella anche questo momento nero e nell’undicesimo gioco, complice anche qualche errore di troppo della danese che gioca un tennis rischioso, trova un altro break e finalmente chiude una frazione da montagne russe.

Terzo set che alla fine è quello che si rivela il più normale. Paolini rischia in apertura, ma riemerge da 0-40 annullando tre palle break di autorità, mentre nel settimo gioco è l’azzurra ad avere una chance, subito cancellata dal poderoso servizio e dritto dell’avversaria. Ma poi si arriva nel momento più caldo del match, dove contano più i nervi che il talento e la potenza. E Tauson nel nono gioco praticamente crolla: tre errori gratuiti grossolani per quanto visto nelle due ore precedenti e ‘regala’ il break a Jasmine, che ringrazia e chiude i conti.

Paolini vince una partita in cui i numeri le remano contro: meno game vinti, 14 a 15, meno punti in cascina, 86 a 92, e meno palle break sfruttate, 4 contro 5. Ma è l’esperienza ad alti livelli che l’ha aiutata, facendole risolvere positivamente una partita complicata.

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