Tennis
Andy Roddick si pronuncia sul caso Sinner-WADA: “Sorpreso se non ci fosse una sospensione di 6 mesi”
Si prospetta un periodo molto complicato per Jannik Sinner. Il n.1 del mondo si augurava di essersi messo alle spalle l’incubo della positività al Clostebol, ma nelle giornate a Pechino (Cina) le preoccupazioni sono riaffiorate per quanto stabilito dalla WADA e comunicato al giocatore il 26 settembre. L’Agenzia mondiale dell’antidoping ha deciso di fare ricorso al TAS, dopo l’assoluzione completa da parte dell’ITIA sulla questione.
WADA, sulla base del comunicato emesso, intende agire non sul merito, ma sul diritto, ovvero provando a stabilire la responsabilità oggettiva del giocatore, facendo ricadere su di lui un grado di “colpa e/o negligenza“, tutto da dimostrare nel corso del procedimento.
“La WADA ritiene che la conclusione di ‘nessuna colpa o negligenza’ non sia corretta ai sensi delle norme applicabili. La WADA sta chiedendo un periodo di ineleggibilità compreso tra uno e due anni. La WADA non sta chiedendo la squalifica di alcun risultato, salvo quello che è già stato imposto dal tribunale di primo grado. Poiché la questione è ora pendente dinanzi al TAS, la WADA non rilascerà al momento ulteriori commenti“, il testo della nota.
In altre parole, non si discute sul fatto che Sinner si sia dopato o meno, in quanto l’Agenzia Mondiale antidoping ha accettato quanto emerso sulla contaminazione involontaria, ma non è d’accordo sul fatto di non attribuire “alcuna colpa e negligenza” al tennista, in quanto da regolamento le conseguenze degli errori commessi da Giacomo Naldi (fisioterapista) e Umberto Ferrara (preparatore atletico) dovrebbero ricadere sul tennista per la citata responsabilità oggettiva. Quanto aveva deciso il Tribunale Indipendente, invece, era che Sinner avesse fatto tutto il possibile per evitare di essere “contaminato”. Spetterà al TAS decidere.
A questo proposito, si è pronunciato l’ex n.1 del mondo, Andy Roddick, nel suo podcast “Servede with Andy Roddick” e l’ex giocatore americano ha sottolineato concetti importanti: “Due delle tre persone che hanno giudicato il caso di Sinner e che facevano parte del tribunale indipendente dell’ITIA non sapevano che si trattava del tennista italiano. Stavano trattando il caso sulle loro opinioni sul tema di responsabilità e negligenza ma senza sapere il nome di chi era coinvolto. Io penso che se Jannik Sinner fosse stato consapevole di assumere una sostanza proibita che non gli dava neanche nessun beneficio sul piano delle prestazioni, mettendo a rischio una carriera da Hall of Fame sarebbe il peggior e più stupido “dopato” della storia. Non credo che avrebbe mai messo a repentaglio la sua carriera per questo“, ha dichiarato Roddick.
E sul tema della negligenza: “Sinner non ha ricevuto nessun trattamento speciale. Ci sono 48 ore dopo la notifica del risultato positivo a un test, in cui un atleta ha la possibilità di presentare una propria versione degli eventi. Se l’avessero già sospeso non avrei detto nulla, noi tutti sappiamo di avere responsabilità sul nostro team e sulle persone che ci sono intorno. Ma ha fatto tutto quello che doveva fare nel corso di quelle 48 ore, è riuscito a muoversi molto velocemente e in modo organizzato. La mia è solo una speculazione ma credo che nonostante la richiesta minima di un anno alla fine si finirà con una sanzione di 6 mesi, che è in linea con un caso del genere ma sarebbe comunque una contraddizione rispetto alle regole delle 48 ore. A questo punto però sarei sorpreso se non ci fosse nessuna sospensione“.
Di seguito il video della puntata del podcast di Andy Roddick: