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Prosegue il momento negativo di Matteo Berrettini: l’azzurro eliminato da Popyrin a Parigi-Bercy

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Matteo Berrettini
Berrettini / e-motion/Bildagentur Zolles KG/Christian Hofer

Continua l’ecatombe italiana al Masters 1000 di Parigi-Bercy. Dopo lo 0/3 azzurro di ieri con annesso forfait di Flavio Cobolli, la sconfitta di Musetti stamattina e l’ulteriore forfait di Jannik Sinner, anche Matteo Berrettini deve salutare la capitale francese, battuto per 7-5 7-6(2) dall’australiano Alexei Popyrin. Rimane per l’Italia solo Matteo Arnaldi nel complicato match contro il danese Holger Rune.

Il primo set rimane in equilibrio il più delle volte su un autentico filo sottile. Questo perché, dopo i primi due game, si comincia a fare sul serio: Popyrin va più volte in difficoltà nei propri turni di battuta. In particolare, è costretto ai vantaggi nel terzo gioco, a salvare una palla break nel quinto ed altre due nel settimo. Va detto che l’australiano non concede grandi chance a Berrettini di sfruttare le sue occasioni, perché serve o segue con il dritto sempre in modo impeccabile. Nell’ottavo game è il romano a doversi inventare una seconda sulla riga per salvarsi, ed arriva forse l’unica vera opportunità mancata sul 5-5 con un dritto fuori sul 30-40 (sull’altra palla del 6-5 c’è l’ace di seconda di Popyrin). L’azzurro, però, rovina tutto nel dodicesimo game sbagliando due volte di dritto e una di rovescio, consegnandosi di fatto al 7-5.

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Sembra arrivare una rottura prolungata per l’italiano, che si ritrova subito a doversi salvare dal pericolo di 2-0 a proprio sfavore nel secondo parziale. La prima, però, torna a funzionare bene, e subito di seguito un po’ un calo di Popyrin, un po’ un rovescio che va a segno significano break del 2-1. C’è un po’ di fatica per confermare il vantaggio (alias due palle del controbreak annullate), ma alla fine il 3-1 arriva e sembra poter dare avvio a un reale cambio della situazione. In realtà non è proprio così, perché Matteo di sofferenze ne ha parecchie alla battuta, dovendo risalire da 0-40 anche sul 3-2. Finisce nella stessa buca sul 5-4, ma stavolta non risale, si fa trascinare al tie-break e viene dominato dall’australiano, che va così al secondo turno.

Giornata complicata, in sostanza, per un Berrettini che non ha mai avuto un buon rapporto con il Palais Omnisports e i suoi dintorni. Per uno come lui è ben poco il 67% di punti vinti contro la prima, ancor più quando Popyrin ricava il 79%, e in fondo buona parte della chiave è qui.

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