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Basket, le favorite dell’Eurolega 2024-2025. Tra greche e Real Madrid per una stagione da anniversario

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Kostas Sloukas
Sloukas / Ciamillo

Con la stagione che sta per alzare il sipario diventano 25 gli anni dall’esordio della nuova gestione dell’Eurolega, slegata dalla FIBA e passata sotto l’egida ULEB/ECA. Saranno Alba Berlino e Panathinaikos, giovedì alle 18:45, ad avere l’onore della prima palla a due alzata in una stagione che, come da qualche anno, vede al via 18 squadre con girone unico prima di arrivare ai quarti e alle successive Final Four.

Si entra nel 2024-2025 con un dato sicuro: Panathinaikos e Olympiacos potrebbero benissimo arrivare a giocarsi un derby in finale. I verdi entrano nella stagione da detentori di un titolo che non sembrava così alla portata a inizio annata 2023-2024, ma che si è poi concretizzato anche e soprattutto nella figura di Kostas Sloukas. Quest’anno è cambiato poco, ma con significatività, visti gli arrivi dalla NBA di Cedi Osman e Omer Yurtseven e dal Maccabi Tel Aviv di Lorenzo Brown.

Di contro, c’è un Olympiacos che, oltre ad aver portato via agli ateniesi Luca Vildoza, non ha badato a spese per non vedere più lo smacco dell’annata passata verificarsi. Non è un segreto che i Reds siano andati in crescendo con le spese per arrivi (6,5-7 milioni di euro di extra, per quel che riporta il portale BasketNews). Spese, va detto, importanti: Evan Fournier e Sasha Vezenkov di ritorno dall’altra parte dell’Oceano, Keenan Evans dallo Zalgiris e Tyler Dorsey dal Fenerbahce.

Chi può insidiare le due greche? Il Real Madrid, certo. Il problema è che molti veterani o se ne sono andati (Causeur, Yabusele) o si sono ritirati (Sergio Rodriguez, Rudy Fernandez). Usman Garuba e Serge Ibaka conferiscono grande, grandissima forza vicino a canestro, ma basterà? Intanto c’è il Fenerbahce a insidiare i Blancos. Vero è che servirà un po’ per dare forma vera e propria alla squadra di Sarunas Jasikevicius, ma altrettanto vero è che gli arrivi delle accoppiate Hall-Melli da Milano e Baldwin-Colson dal Maccabi più quelli di Marjanovic e Samanic sono destinati a dare un mix di profondità ed esperienza ai turchi.

Dietro c’è un gruppo nel quale il Barcellona può per certi versi considerarsi un qualcosa che sta in mezzo. Gruppo solido, l’aggiunta di Punter: sono questi i plus dei blaugrana, che però dovranno sgomitare tra il Monaco che oltre a tenersi i big ha inserito Korkmaz e Nick Calathes e l’Anadolu Efes che non è più la corazzata di qualche anno fa, ma ha sempre tutti gli elementi per dare fastidio eccome. E mai sottovalutare le potenzialità del Partizan a livello di sorprese.

Quale il ruolo delle italiane? Per la Virtus Bologna c’è la caccia aperta al miglioramento sia della gestione della stagione che del play-in conquistato pochi mesi fa, rimasto però quasi a mò di mezza delusione dopo aver toccato anche il secondo posto in classifica. Probabilmente servirà l’andare di un paio di mesi per capire le reali ambizioni dell’Olimpia Milano, che ha costruito una squadra decisamente interessante in prospettiva. Ma, appunto, servirà tempo, a patto che questo non porti a periodi sventurati e lunghissimi.

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