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Bertolucci: “C’è una differenza tra Sinner ed Alcaraz. Berrettini da top20, in Davis non rinuncerei ai doppisti”

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Sinner-Alcaraz

Paolo Bertolucci è da anni una figura iconica del tennis italiano. Prima giocatore di altissimo livello, capace di spingersi sino al n.12 del ranking ATP e tra i protagonisti dell’indelebile vittoria della Coppa Davis a Santiago del Cile nel 1976; poi la nuova veste di capitano di Coppa Davis, con la finale raggiunta dall’Italia nel 1998, peraltro l’unica giocata nel nostro Paese; infine apprezzata ed imprescindibile voce tecnica di SkySport.

Con l’esperto toscano abbiamo toccato alcuni dei temi più interessanti in vista dello scorcio conclusivo di stagione che si annuncia elettrizzante con appuntamenti come le ATP Finals di Torino e la Coppa Davis a Malaga, dove l’Italia proverà a difendere il titolo conquistato nel 2023.

Ad oggi qual è la differenza tra Sinner ed Alcaraz?
La differenza è che i 4000 punti di differenza arrivano a fine campionato. C’è un distacco notevole. Mentre Alcaraz ha vinto due derby, ma ha perso con qualche squadra di medio-bassa classifica, Sinner invece ha fatto percorso netto. La differenza è qui: la continuità di Sinner durante l’anno. Basta vedere quante partite ha vinto e con chi ha perso quelle poche. Sono i numeri che parlano a favore dell’italiano“.

Nella rivalità tra Federer e Nadal si inserì Djokovic. Chi può diventare il terzo incomodo tra Sinner ed Alcaraz?
Se arrivasse un nuovo Djokovic sarebbe un problema, perché alla fine era stato più forte di Federer e Nadal…Sicuramente Sinner ed Alcaraz sono le due punte di questo nuovo movimento che aspettavamo da anni. Dietro ci sono buoni prospetti e giovani interessanti, ma vanno visti e rivisti sul lungo termine. Giocare bene un torneo o poche settimane non vuol dire che tra 2-3 anni potranno scalzare questi due. Il tennis si ricicla in una maniera pazzesca. Quando pensi che sia arrivata la fine, come quando si ritirarono Borg e Sampras, poi arrivano altri protagonisti. Magari il prossimo sarà un indonesiano, ma magari sarà ancora uno svizzero, visto che ce n’è uno molto interessante, o un ceco o un tedesco, oltre agli Shelton e Rune. C’è un mazzetto di 7-8 giocatori. Magari non verrà fuori per forza un Djokovic, ma un Wawrinka o un Murray, gente che ha vinto 3-4 Slam“.

Matteo Berrettini, infortuni permettendo, può tornare quello che giunse in finale a Wimbledon nel 2021?
È difficile rispondere a questa domanda. Io l’ho osservato, mi sembra lontano dai suoi picchi. È difficile dopo due anni in cui ha dovuto lottare fuori dal campo. Ogni tanto dà l’impressione di poter tornare ad alto livello, poi perde la partita successiva: è molto difficile. L’importante è che abbia ripreso a correre. Deve rimanere nel circuito con assiduità, la salute è la prima cosa. Non puoi cancellare quello che hai avuto e due anni di assenza, nel frattempo sono venuti fuori nuovi giocatori. Forse non ha la fiducia che aveva prima, va in campo un po’ più timido e confuso. Speriamo che riesca a risalire. Resta un giocatore comodamente da top20, mentre per la top10 è più dura“.

Se Sinner, come nel 2023, giocasse anche il doppio in Coppa Davis, avrebbe senso convocare sia Simone Bolelli sia Andrea Vavassori?
E se per caso avesse due linee di febbre, mal di denti o fosse stravolto dopo un match di singolare? Il doppio poi chi lo gioca? Come fai a non portare la coppia tra le prime 4 del mondo? Vediamo anche lo stato di forma. Poi Sinner in doppio con chi? Sonego quest’anno non c’è. Però mettere in campo una coppia inedita non mi convince. Io sono sempre per portare 3 singolaristi e una coppia di doppio. Beato il capitano Volandri che ha questi problemi di abbondanza: la scelta sarà sua“.

Come pensi che andrà a finire la vicenda Clostebol?
Spero che non venga fuori la parte politica di questa storia e che stiano agli atti e a quello che è successo, attenendosi a quanto stabilito dal Tribunale indipendente. Lo specialista Negri ha detto che è una barzelletta, perché anche avesse assunto volontariamente 20 volte in più di quanto trovato, non sarebbe stato riconducibile al doping. Non ce n’è uno che parli male di Sinner, tranne due scemi che non contano nulla. La paura è che, dopo il passo falso con i nuotatori cinesi, la Wada voglia far sentire la propria voce. Se fermi il n.127 del mondo lo sappiamo solo noi, il n.1 finirebbe su tutti i giornali e in questo modo pensano di ripulirsi“.

La forza di Sinner di vincere nonostante tutto.
Per chi lo conosce bene, si vede che non è sereno. Però quando va in campo mette questa maschera e riesce in quelle due ore quasi a dimenticarsi dei problemi che ha. Io mi auguro solo che tutto questo non gli costi uno sforzo pazzesco che poi un giorno o l’altro possa pagare. Lui quest’anno è andato in orbita, nel 2025 potrebbero iniziare i processi qualora esca ad esempio in semifinale agli Australian Open: bisognerà vedere come reagirebbe. L’unica fortuna è che il tennis è uno sport internazionale, quindi Sinner è quasi sempre in giro per il mondo e non legge quanto scrivono i media italiani“.

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