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Boxe: Artur Beterbiev e Dmitry Bivol sul ring per il titolo mondiale dei mediomassimi unificato

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Artur Beterbiev, Dmitry Bivol
Beterbiev, Bivol / IPA Sport

Sarà, quello di domani, un nuovo capitolo d’interesse notevole per quanto riguarda il pugilato mondiale. Uno tra Artur Beterbiev e Dmitry Bivol sarà il campione mondiale unificato dei pesi mediomassimi, in quella che sarebbe una sfida tutta interna alla Russia se non fosse che Beterbiev vive in Canada da anni e del Paese nordamericano ha preso anche il passaporto.

Sono già state di fuoco le dichiarazioni di entrambi appena arrivati a Riyadh (o Riad, che dir si voglia). Beterbiev, il campione in carica di WBF, IBF e WBO che dal 2017 pian piano aggiunge sigle al proprio bottino personale, si è espresso così alla stampa (in genere via DAZN): “Ogni pugile vorrebbe una chance come questa, ne sono davvero felice. Il mio ginocchio non mi dà problemi e cerco di essere ottimista sul mio stato fisico, quindi sono pronto. Mi allenerò un po’ in questi giorni per ridurre il peso, ma devo abbassare davvero poco“. Il trentanovenne, in pratica, è a metà tra la soddisfazione per esserci, il sollievo per non avere guai fisici e la determinazione nel non voler lasciare nulla d’intentato.

Di rimando, Bivol non è da meno: “Cerco di concentrarmi totalmente sul match, non ascolto consigli e nemmeno leggo pronostici . Questo combattimento è di enorme importanza, devo concentrarmi solo su me stesso. Certamente sarò una grande battaglia e spero di vincerla. Sicuramente darò tutto, penso che sarà fondamentale la resistenza ai colpi“.

Questo combattimento avrebbe dovuto svolgersi già lo scorso 1° giugno, ma una rottura del menisco di Beterbiev ha provocato lo spostamento in avanti del confronto. Per questa ragione Bivol ha affrontato il libico Malik Zinad, sconfitto in sei riprese. L’intendimento era che, se Bivol ce l’avesse fatta, avrebbe combattuto contro Beterbiev. Detto, fatto.

I due pugili arrivano a questo confronto da imbattuti: 20 vittorie su 20 per Beterbiev, e il dato importante è che sono giunte tutte per KO o KOT. L’ultima di esse è arrivata contro Callum Smith lo scorso 13 gennaio. A tal proposito, va rimarcato come per lui ormai da quasi 10 anni le salite sul ring si siano ridotte a una o al massimo due all’anno. Quanto a Bivol, invece, 23 vittorie di cui 11 ai punti e 12 per KO. Spicca il colpo di mano del maggio 2022 su Canelo Alvarez, effettuato in circostanze particolari (solo la WBA procedette nell’organizzazione del combattimento a seguito della guerra mossa dalla Russia contro l’Ucraina).

Undercard di buon livello quella che vedremo domani: tra le sfide ci Wardley-Clarke per il titolo britannico dei massimi, Opetaia-Massey per il titolo IBF dei massimi leggeri e Nicolson-Chapman per il titolo WBC femminile dei piuma. Ma anche, senza cinture in palio, Eubank Jr.-Szeremeta nei medi.

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