Ciclismo

Ciclismo su pista, Jonathan Milan presente e futuro per l’Italia. Elia Viviani inesauribile

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Milan / IPA Agency

Si è chiuso il Mondiale di ciclismo su pista 2024 a Ballerup (Danimarca). L’Italia ha chiuso con quattro medaglie complessive: 1 oro, 2 argenti e 1 bronzo. Un bottino sicuramente soddisfacente per la spedizione azzurra che poteva ottenere qualcosa in più, ma in ogni caso sono arrivati segnali più che positivi e confortanti per il futuro.

La stella polare di questa trasferta danese è stata sicuramente Jonathan Milan. Il friulano sembra avere un grandissimo potenziale per crescere ulteriormente su strada e su pista è a livelli eccezionali: un membro fisso e trascinante del quartetto del team pursuit e dominante nell’inseguimento individuale. Un oro ottenuto di forza e potenza con il record del mondo, dando un segnale forte a tutti gli avversari. Un piccolo rammarico è la caduta del quartetto: da lì poteva arrivare una medaglia di bronzo.

Infinito e immarcescibile è Elia Viviani che a 35 anni è stato ancora grandissimo protagonista dopo l’argento nella madison. Stavolta non sono arrivate medaglie nella madison, ma un fantastico argento nell’eliminazione, anticipato solo da Hansen. Una corsa condotta con la classica intelligenza e sapienza, sfruttando tutta la sua esperienza.

Ottimo è stato l’argento di Simone Consonni nell’omnium, trovando un equilibrio in tutte e quattro le prove, mentre il bronzo del quartetto femminile lascia un po’ di amaro in bocca, vista la semifinale persa in maniera beffarda contro la Germania. Da considerare l’assenza di Filippo Ganna che avrebbe aumentato la competitività dell’Italia, ma ormai gli azzurri non sono più Ganna dipendenti e stanno trovando completezza in diverse discipline, compresa la velocità nella quale si sta provando a costruire un movimento.

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