Formula 1

F1, Ferrari e il Mondiale costruttori che non è più un’utopia: fondamentale la continuità nelle prestazioni

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Charles Leclerc / IPA Sport

Cinque week-end alla conclusione, con due Sprint Race a Interlagos (Brasile) e a Lusail (Qatar) da affrontare. C’è ancora tanto da scrivere in questo campionato di F1 e la Ferrari può uscire confortata dall’appuntamento di Austin, in Texas. Il fine settimana negli States, tradizionalmente, era stato spesso molto complicato per la scuderia di Maranello, ricordando l’unica affermazione di Kimi Raikkonen nel 2018 da quando si corre sulla pista texana (2012).

Si temeva che il problema del bouncing lungo i curvoni veloci si sarebbe ripresentato e invece le cose sono andate diversamente. Contrariamente ad altre squadre, la Rossa non ha portato aggiornamenti per questo round, puntando alla massimizzazione del pacchetto a propria disposizione, nella consapevolezza che la presenza della Sprint avrebbe dato poco tempo per trovare la quadra.

E così, fin dal venerdì, le due Ferrari del monegasco Charles Leclerc e dello spagnolo Carlos Sainz si sono rivelate molto veloci, specialmente con le gomme medie sul passo gara, mentre con le soft qualche problema si è palesato. E così, occupata la seconda fila nelle qualifiche, Leclerc e Sainz avevano l’opportunità di colpire e una partenza favorevole ha portato a questa doppietta.

Un riscontro che rilancia le quotazioni nella classifica costruttori, dal momento che la McLaren (Leader) dista 48 punti, mentre la Red Bull è a sole 8 lunghezze. È chiaro che già nel prossimo fine-settimana in Messico la Ferrari sarà chiamata a una conferma su una pista molto diversa e soprattutto in condizioni di altura particolari. Adattarsi velocemente sarà la chiave e, lavorando nel medesimo modo in cui si è fatto ad Austin, allora si potrebbe puntare a far saltare il banco.

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