Formula 1

F1, GP Brasile 2024: pista favorevole a McLaren, Red Bull o Ferrari?

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Leclerc / IPA Sport

Si completa nel week end la tripletta tra Nord e Sud America, passando per il Messico. Sarà Interlagos (Brasile) la ventunesima tappa del Mondiale 2024 di F1. Dai 2300 metri sopra il livello del mare, si passa agli 800, con una pressione atmosferica inferiore del 10% rispetto a quella canonica. Un dato da tenere a mente per quanto riguarda il comportamento dei motori, soprattutto perché ci si trova in una fase della stagione dove le squadre hanno richiesto non poco ai propulsori.

Inoltre, l’aria più rarefatta andrà a incidere sul livello di deportanza. I tecnici dovranno prestare attenzione a questo parametro, considerando le caratteristiche di un tracciato che propone curve lente, mixate a un lungo rettilineo in salita che parte dalla Subida dos Boxes e arriva fino alla staccata famosa della Esse di Senna. Parliamo di un circuito lungo 4.309 metri, che si sviluppa in senso antiorario con un totale di 15 curve.

L’asfalto di Interlagos è noto per essere abrasivo e irregolare, il che può portare a un’usura significativa degli pneumatici specialmente nel corso della gara. Le condizioni della superficie possono cambiare notevolmente a causa delle condizioni meteorologiche variabili, rendendo quindi la gestione delle mescole di capitale importanza. Una strategia a due soste è la più probabile, mentre una con un solo pit-stop richiederebbe una gestione delle coperture molto spinta, con ripercussioni sul ritmo di gara.

Gli ingegneri dovranno trovare un buon compromesso per estrarre il meglio in termini di efficienza sul dritto che di trazione nelle curve del secondo settore. La configurazione aerodinamica di base sarà di medio/alto carico. Un layout poco “Stop&go” e con tante curve lunghe in appoggio, dove teoricamente la McLaren potrebbe andare molto forte, per le qualità note della vettura di Woking. Si pensi ad esempio alle curve 6-7 che si percorrono in sesta marcia a circa 225km/h (curva 6) e circa 237 km/h (curva 7); 4.2 G di accelerazione laterale.

La Ferrari sarà quindi messa alla prova proprio nella percorrenza di queste curve menzionate, note le difficoltà della SF-24 quest’anno nell’essere bilanciata. Tuttavia, quanto accaduto ad Austin e a Città del Messico potrebbe confortare. Red Bull è da capire cosa riuscirà a fare, dal momento che da dieci round Max Verstappen non vince la domenica ed è moltissimo per lui. La RB20 appare in difficoltà specialmente nel trovare la finestra d’utilizzo corretta delle gomme.

Sarà poi un week end con la Sprint, ultima della quali è andata in scena in Texas e vinta dall’olandese. Necessario, quindi, arrivare con le idee chiare perché il tempo a disposizione dei team non sarà molto e commettere degli errori nel set-up o in pista potrebbe costare caro.

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