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F1, la Ferrari arriva in Messico sulle ali dell’entusiasmo. Volerà anche in altura?

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Charles Leclerc
Leclerc / Lapresse

Il Mondiale di Formula Uno resta sostanzialmente sul medesimo meridiano di Austin, ma si trasferisce verso sud. Nel weekend del 25-27 ottobre si correrà il Gran Premio di Città del Messico, quint’ultimo atto della stagione 2024. Come d’abitudine, si vivrà un clima di festa, poiché siamo a ridosso del Giorno dei Morti.

Nel Paese centroamericano, El Dia de los Muertos è una ricorrenza particolarmente sentita, ma quest’anno il Circus difficilmente potrà farsi coinvolgere e distrarre dalle manifestazioni popolari. A differenza del recente passato, si arriva difatti in terra messicana con un campionato iridato ancora in bilico.

Siamo reduci da un GP degli USA in cui la Ferrari ha realizzato una doppietta, riaprendo la rincorsa al Mondiale costruttori. La Scuderia di Maranello è a -48 dalla McLaren dopo aver recuperato la bellezza di 27 punti in un colpo solo ad Austin. “Si può fare!” come avrebbe esclamato Gene Wilden in Frankenstein Junior.

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Il Mondiale piloti resta invece indirizzato verso Max Verstappen, che mantiene 57 lunghezze di vantaggio su Lando Norris e 79 su Charles Leclerc. La posizione dell’olandese è dunque più solida di quella del Team di Woking nella graduatoria riservata alle squadre! Situazione apparentemente paradossale, eppure eloquente relativamente ai valori di questa strana stagione 2024.

Bisogna ricordare come Ciudad de Mexico sia in altura. Si gareggerà a 2.200 metri di quota, situazione ambientale che potrebbe giocare qualche tiro mancino sia alle power unit che agli pneumatici. È una variabile in più da tenere in considerazione, unica nel suo genere, poiché non vi sono altri contesti dotati di questa caratteristica.

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