Sci Alpino
Federica Brignone zavorrata nella corsa alla Coppa del Mondo: calendario indegno che favorisce le slalomiste
Federica Brignone è balzata al comando della classifica generale della Coppa del Mondo di sci alpino grazie alla vittoria ottenuta nel gigante di Soelden, prova che ha aperto questa intensa stagione sulla neve. La fuoriclasse valdostana è stata impeccabile sul ghiacciaio austriaco del Rettenbach, riuscendo a imporsi grazie a una pregevole rimonta confezionata nella seconda manche: attardata di 40 centesimi dalla statunitense Mikaela Shiffrin e di 0.18 dalla neozelandese Alice Robinson, ha operato il doppio sorpasso e ha trionfato.
Federica Brignone potrebbe cullare davvero il sogno di battagliare per la conquista della Sfera di Cristallo, che ha peraltro già alzato al cielo nel 2020, anche se la 34enne ha dichiarato di non volere pensare a questo tipo di obiettivo e di volere ragionare tappa dopo tappa prima di eventualmente fare i conti. Al netto delle affermazioni proferite dalla stessa atleta, bisognerebbe comunque fare i conti con un calendario davvero indigesto e strutturato in maniera totalmente sbilanciata da parte della Federazione Internazionale.
La logica vorrebbe un numero di gare equilibrato tra le quattro specialità, se davvero si vuole assegnare un trofeo overall nella maniera più corretta possibile. La realtà dei fatti, però, è differente: sono previste 37 gare, ma 20 in discipline tecniche e 17 veloci. Il dettaglio recita 10 giganti, 10 slalom, 9 superG e 8 discese libere. Sono le prove tra i rapid gates a zavorrare le ambizioni di Federica Brignone, che dovrà dare il massimo tra le porte larghe (come oggi) e poi ruggire anche in velocità, come ha più volte dimostrato di saper fare.
Purtroppo quegli slalom favoriranno in maniera sensibile la statunitense Mikaela Shiffrin (oggi quinta), difficilmente battibile in quella specialità, dove invece l’azzurra non è protagonista. Servirà davvero fare il pieno di punti in gigante (battendo l’americana) e poi esaltarsi tra discesa e superG, dove però il numero di gare è inferiore e rischia di ridursi ulteriormente perché le cancellazioni sono purtroppo all’ordine del giorno a causa delle avversità del meteo (è meno probabile, invece, che non si disputino degli slalom) e i recuperi risultano sempre più complicati a causa di un calendario decisamente fitto.