Ciclismo
Giada Borgato: “Tiberi può costruire una grande carriera. Pellizzari lavorerà per i capitani all’inizio”
Per stilare un bilancio di questa stagione abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex professionista Giada Borgato che l’ha seguita sia come voce tecnica per la Rai che in motocronaca (al Giro d’Italia, Sanremo e al Lombardia) sempre per la tv di Stato.
Giada, come stai?
“Bene, mi sto riposando un po’ e godendo questo off-season. E’ stata una stagione lunga, ma bellissima”.
Secondo te Pogacar manterrà questo dominio assoluto anche nei prossimi anni, oppure Vingegaard ed Evenepoel saranno portati ad alzare l’asticella?
“Fare una stagione come quella di quest’anno per Tadej sarà difficile. Quando e se gli capiterà di arrivare secondo sarà come una sconfitta, soprattutto agli occhi del pubblico. Vingegaard mi auguro che possa tornare ai suoi livelli, Evenepoel invece vuole provare a battere Pogacar e quindi mi aspetto che ci sia un ulteriore passo in avanti”.
Concentriamoci sull’Italia. Jonathan Milan lo vedi sempre più proiettato sulle volate o pensi che in prospettiva possa evolversi e magari giocarsi un Fiandre e una Roubaix?
“In volata ha fatto vedere di essere uno dei velocisti più forti al mondo, quest’anno per Milan è stata un po’ la stagione della consacrazione. E’ mancato al Tour, ma sarebbe stato bello vederlo contro i grandi velocisti. Bisognerà capire cosa vorrà fare lui insieme alla squadra e quindi se concentrarsi solo sulle volate e provare a cimentarsi nelle Classiche del Nord”.
Antonio Tiberi sta crescendo, ma si trova nell’era dei fenomeni. Quali prospettive può avere nei Grandi Giri?
“Al Giro ha corso bene Tiberi e penso possa crescere ancora. Sta migliorando sempre di più e quest’anno sembra aver trovato una nuova dimensione, quindi un punto di partenza per cominciare a lavorare e costruire una grande carriera”.
Giulio Pellizzari, con il passaggio in Red Bull, può diventare un uomo di classifica nelle corse a tappe?
“Me lo auguro, per caratteristiche è uno dei corridori migliori che abbiamo in ottica corse a tappe e correrà in una squadra che gli metterà a disposizione i migliori mezzi per poter migliorare soprattutto a cronometro dove gli manca ancora qualcosa. Sicuramente dovrà lavorare per i suoi capitani, ma allo stesso tempo essere in Red Bull gli permetterà di crescere tanto”.
Davide Piganzoli, sottovoce, continua a compiere piccoli passi. Che idea ti sei fatta del suo potenziale?
“Piganzoli sta crescendo pian piano mettendosi in luce senza fretta. Credo molto in questi ragazzi che crescono con calma, perché penso possano avere dei buoni margini di crescita, se ovviamente gestiti bene”.
Lorenzo Finn sembra invece quel corridore che l’Italia attende da tanti anni. Premesso che servirà pazienza, ma in lui noti qualcosa di speciale?
“L’ho visto correre al Campionato Italiano Juniores che ha vinto e ai Mondiali di Zurigo e quello che ho percepito è che Lorenzo sia un ragazzo molto tranquillo e questo è un pregio per gli uomini di classifica. Ho visto un ragazzo sul pezzo, con la testa sulle spalle, che sta quanto sta lavorando e cosa può ottenere in futuro. Mi sembra un ragazzo per bene e non uno di quelli esaltati nonostante comunque si sia laureato Campione del Mondo”.
Se gli infortuni lo lasceranno in pace, pensi che Baroncini possa compiere un salto di qualità e arrivare un giorno a giocarsi classiche importanti?
“Baroncini si sapeva essere un ragazzo forte e di talento, ma non è stato uno dei più fortunati per i tanti infortuni che ha avuto. Sono felice che sia riuscito a tener duro e che non abbia mollato nonostante i periodi difficili, alla Veneto Classic è andato davvero forte e questo penso gli possa aver dato grande morale anche in vista della prossima stagione”.
Ganna si dedicherà quasi esclusivamente alla strada. Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix sono le due classiche che può provare a mettere nel mirino?
“La Sanremo abbiamo già visto essere una corsa alla sua portata e quindi se arriva con la giusta condizione e con questo obiettivo può riuscire a vincerla. Sarebbe bello vederlo lottare con i migliori alla Roubaix, ha le caratteristiche per farlo, e quindi penso possa ambire ad entrambe le corse”.
Che idea ti sei fatta di Kajamini?
“Ho parlato con la Colpack di Kajamini e mi dicevano che è un ragazzo cresciuto pian piano, con dei grandi limiti in discesa, ma che sta lavorando molto sotto questo aspetto e sta crescendo pian piano. E’ uno di quei ragazzi che non sono “nati pronti” ma che potrebbe arrivare un domani con un po’ di pazienza. Il prossimo anno correrà con l’Astana e questo per lui è un passo in avanti importante”.
Da quale italiano ti aspettavi di più nel 2024?
“Da Bagioli, una stagione al di sotto delle aspettative, anche nel finale”.