Ciclismo

Giardini: “Pogacar un extra-terrestre, ma Evenepoel e Van der Poel hanno saputo ritagliarsi un ruolo”

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Tadey Pogacar

Siamo in chiusura di questa stagione ciclistica internazionale ed è spettato al Giro di Lombardia porre la parola fine. Tadej Pogacar ha dato un seguito alla sua Legacy in una stagione a dir poco straordinaria. Realizzare l’accoppiata Giro d’Italia-Tour de France nello stesso, che mancava da 26 anni e riuscita solo a sette uomini nella storia, bastava e avanza.

Pogacar però è andato in segno, però, in maniera perentoria nei Mondiali e mettendo a referto due sigilli nelle Classiche Monumento, con quattro Giri di Lombardia di fila come soltanto Fausto Coppi e la gioia alla Liegi-Bastogne-Liegi. E il modo in cui ha fatto propria la Classica delle foglie morte, con 3′ di margine sul belgo Remco Evenepoel, la dice lunga.

Di questo e di altro ha parlato Gian Luca Giardini nel corso dell’ultima puntata di Bike Today, in onda sul canale Youtube di OA Sport. “Tadej Pogacar ha chiuso da dominatore assoluto un 2024 indimenticabile. Il campione sloveno è stato il sovrano anche del Giro Lombardia, l’ultima Classica della stagione, rifilando oltre 3 minuti al campione olimpico Evenepoel e distacchi abissali a tutti gli altri rivali, fra cui l’azzurro Ciccone, terzo“, ha dichiarato Giardini.

Dei segnali comunque c’erano già stati in prima, per la maniera in cui aveva vinto il Giro dell’Emilia, andandosene sul San Luca e arrivando a braccia alzate come d’abitudine. Una vittoria impressionante, con quasi 2′ sul primo degli inseguitori, Tom Pidcock, mentre terzo ha concluso Davide Piganzoli. Parlando di lui, ci riferiamo a un ragazzo molto giovane che corre per il Team Polti Kometa di Ivan Basso e di Alberto Contador e meritevole d’attenzione“, le considerazioni del collegaUna menzione anche per Lorenzo Marco Finn che ha vinto il campionato del mondo di categoria juniores: “Da seguire l’anno prossimo, dal momento che correrà nella squadra di sviluppo della Red Bull Bora“.

Giardini si è detto d’accordo con l’annullamento della Tre Valli Varesine: “Credo sia stata una saggia decisione, anche perché evidentemente c’era stato un peggioramento della situazione rispetto alla gara femminile. In più io credo che anche i corridori di vertice iscritti non volessero rischiare a quattro giorni dal Giro di Lombardia“.

Parlando della Classica in questione, è stato sottolineato: “Una corsa impegnativa di 255 km con quasi 5000 metri di dislivello e, nonostante ciò, una media oraria di 42 km/h. Un dato stratosferico, frutto chiaramente dell’azione di Pogacar che a quasi 50 km dal traguardo ha salutato la compagnia. Abbiamo assistito a un confronto tra un extraterrestre e un mostro, ovvero lo sloveno e Remco Evenepoel. Sottolineo la prestazione del belga che è riuscito comunque ad arrivare secondo, con un margine di un minuto sugli inseguitori“.

Menzione anche sugli italiani: “Ci tengo a parlare anche di Giulio Ciccone che ha concluso bene in terza posizione, facendo vedere un ottimo finale“. E la chiosa finale: “Abbiamo assistito a un 2024 caratterizzato da un grandissimo campione, un extraterrestre come detto che ha vinto 25 corse, sette delle ultime otto andate in scena. Tuttavia anche Evenepoel e Mathieu van der Poel hanno saputo ritagliarsi un ruolo, con l’augurio anche Wout Van Aert non venga condizionato dalle cadute, come Jonas Vingegaard, che comunque vinto nove corse“.

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