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Ginevra Taddeucci: “La Senna ti risucchiava, era un Far West. Non seguo una dieta, nuoto per divertirmi”

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Taddeucci/Lapresse

Il bronzo che ti cambia la vita e ora riprende la lunga marcia che porterà alla prossima stagione dove nulla sarà come prima. Ginevra Taddeucci, a quasi tre mesi dall’impresa nelle acqua della Senna dove ha regalato all’Italia il podio nella 10 km di nuoto in acque libere, ripensa a quei momenti con dolcezza e con orgoglio nel periodo in cui le arrivano riconoscimenti un po’ da tutte le parti, in particolare alla serata di gala della Canottieri Napoli, la società che l’ha tesserata e che l’ha premiata qualche giorno fa in una notte di festa.

La gara perfetta, o quasi, la sua a Parigi, lei che nuota da 8 anni, che si è innamorata delle acque libere provando a gareggiare e conquistando al primo colpo la qualificazione per gli Europei Juniores, lei che ha dovuto fin da bambina fare i conti con la celiachia, che da una parte le ha tolto qualcosa ma dall’altra l’ha spinta ancora di più verso l’attività agonistica e in particolare il nuoto, attraverso cui ha ottenuto i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Un salto indietro, a quell’8 agosto per il racconto di una giornata indimenticabile.È stata una gara tanto emozionante quanto insolita. Le atlete si trovavano a nuotare nell’incognita della Senna, su un percorso del tutto nuovo: io, come molte altre, non lo avevo mai testato e alcune non erano preparate ad affrontare le forti correnti. Proprio per questo, la competizione a tratti è sembrata un vero e proprio Far West, con sorprese e colpi di scena. Tra le “vittime” più illustri c’è stata la tedesca Leonie Beck, favorita per la vittoria, che è stata subito esclusa dalla lotta per il podio. Io mi sono fatta trovare pronta, ho indovinato qualche scelta. Non è stato semplice, perché in certi tratti la corrente ti risucchiava, rendendo necessario mettere più energia nella nuotata. Non avrei mai immaginato di poter vincere una medaglia e invece sono riuscita a portare a casa un risultato straordinario che mi ripaga di tutti i sacrifici a cui mi sono sottoposta, non sempre ripagati con grandi soddisfazioni come questa. Non bisogna dimenticare che un mese prima delle Olimpiadi io non ero qualificata, poi è arrivata la rinuncia forzata di Arianna Bridi. Non è stato facile sostituire la compagna che si era andata a prendere il pass sul campo”.

Una soddisfazione non subito percepita dall’atleta di Lastra a Signa, in provincia di Firenze. “Per giorni non riuscivo a crederci, era come se non fosse successo davvero, dovevo pensarci e ripensarci per rendermene conto. Quello che desideravo era scappare da tutti e andare in vacanza con il mio fidanzato, Matteo Furlan (anche lui Nazionale delle acque libere, ndr). È stato un anno molto impegnativo, e avrei voluto viverlo meglio ma la mia mente era costantemente occupata dal nuoto”.

Ginevra Taddeucci racconta un po’ di se stessa, scherzandoci su.Non sono l’atleta ideale, quella da portare ad esempio – commenta – mentre nuoto canto mentalmente i pezzi che magari ho ascoltato in cuffia prima di entrare in acqua, mi aiuta a tenere il ritmo e penso a cosa mangerò appena finito l’allenamento o la gara. Mi alleno tanto ma, a differenza di molte mie colleghe, non seguo una preparazione a secco, non faccio esercizi di allungamento né specifici per le spalle. Quanto alla dieta, non ne seguo una particolare: mangio semplicemente ciò che mi va. Per me il nuoto è anche divertimento e aggiungere tutti questi fattori probabilmente toglierebbe qualcosa al mio approccio”.

Ora che è sulla cresta dell’onda, Ginevra Taddeucci vuole restare al vertice e gli obiettivi sono tanti per la prossima stagione. “C’è un Mondiale a Singapore da preparare – conclude la nuotatrice toscana di stanza a Napoli – voglio farmi trovare pronta per non scendere dal podio. Al Mondiale non ci sarà solo una gara, ci sarà la possibilità di rifarsi se qualcosa andrà storto, c’è la staffetta che è una sfida che mi piace sempre tantissimo. Farò di tutto per farmi trovare pronta”.

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