Artistica

Ginnastica artistica, Casella rivela: “Problemi non svelati alle Olimpiadi. Alice D’Amato ha pagato il non avere il nome”

Pubblicato

il

Casella / Simone Ferraro/FGI

L’Italia della ginnastica artistica ha conquistato tre medaglie alle Olimpiadi di Parigi 2024: l’oro di Alice D’Amato alla trave, l’argento nella gara a squadre femminile, il bronzo di Manila Esposito sui 10 cm. Le Fate non vogliono dormire sugli allori e guardano già ai Giochi di Los Angeles 2028: tra quattro anni l’Italia potrebbe essere ancora più forte se arriveranno i giusti innesti, visto che a livello giovanile le promesse sono davvero eccellenti.

Il DT Enrico Casella ha analizzato quanto successo due mesi fa nell’ultima puntata di Ginnasticomania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Siamo partiti dall’Italia con un obiettivo ben preciso, che era ottenere una medaglia nella gara di squadra ed ero abbastanza sicuro che fosse raggiungibile, per quanto ci possa essere di sicuro nella ginnastica. Avevamo fatto diverse gare e visto gli avversari, avevamo battuto il Brasile a Jesolo e vinto gli Europei. Senza la Biles saremmo stati competitivi anche contro gli USA, ma con lei la medaglia d’oro era già prenotata“.

Il Direttore Tecnico ha poi proseguito:Per le altre due medaglie restavamo noi, Brasile, Gran Bretagna, Francia, Cina. Siamo partiti con questo obiettivo, non è stato semplice la scelta su chi portare anche perché avevamo dei problemi non svelati: Esposito e Andreoli hanno fatto una preparazione pessima perché avevano gli esami, poi sono andate da Mattarella, Manila è dovuta andare a Napoli per sparare perché non aveva completato il percorso con le Fiamme Oro, Angela è dovuta andare a Roma per arruolarsi con l’Esercito. Manila alle parallele ha avuto un problema tecnico, avevo deciso di portare Villa e non Maggio proprio per avere delle parallele sicure. Iorio si era fatta male in uscita alla trave in qualifica, lei è stata bravissima. È stato impegnativo, ma avevamo le giuste coperture e la gara è stata emozionante“.

L’ingegnere bresciano si è soffermato sull’atto conclusivo ai Giochi:Questa è la formula per fare una gara di campionato, è una bellissima gara: invece di inventarsi regolamenti del piffero (non sembra nemmeno tanto velato il riferimento alla Serie A italiana, n.d.r.), il pubblico la capisce, questa è la gara bella da vedere. Non sono molto convinto che un campionato come il nostro debba concludersi con una gara che decide tutto, ma se così deve essere allora che sia come questa: una finale a otto con atleti che si alternano, noi eravamo con gli USA ed è stato bellissima, la gara è facilmente seguibile. Le ragazze sono state bravissime, nel giorno della finale hanno fatto un capolavoro, hanno fatto tutti gli esercizi giusti. È arrivato questo argento, emozione grandissima: ha un valore importante perché hai lavorato non solo con quelle cinque, ma con un gruppo“.

Enrico Casella ha poi continuato il racconto: “Il quarto posto di Alice D’Amato nel concorso generale non è tanto giusto: ha pagato il non avere il nome. Biles, Andrade, Lee: c’era un fuorilinea di Lee documentato da una fotografia e non glielo hanno dato, qualche decimino qua e là se lo è guadagnato, ma bisogna farle le finali e vedere. Manila Esposito avrebbe potuto fare una finale più bella, ma ha avuto quel problema. Poi facciamo le finali per attrezzo… Alla trave… io ho sempre detto ad Alice che è una travista, ma è lei che non ci crede, in questi anni ha fatto un bellissimo percorso, grazie al lavoro fatto con Monica Bergamelli, che è l’allenatrice della Campionessa Olimpica e della medaglia di bronzo. In passato alcune persone si chiedevano se fosse adatta, le risposte sono arrivate con il tempo: bisogna fare crescere un gruppo e lo fai se hai le persone che sanno crescere, nella nostra squadra tutti sanno crescere, io ho messo la mia vecchiaia e la capacità di gestire il gruppo, ma tutti i nostri erano motivati e coesi, Monica ha dimostrato di essere una grande allenatrice e Marco Campodonico ha dimostrato di saper portare una squadra in campo gara, infatti negli ultimi due anni ho mandato sempre avanti loro“.

VIDEO ULTIMA PUNTATA GINNASTICOMANIA CON ENRICO CASELLA

Exit mobile version