Ciclismo
Giro di Lombardia 2024: Tadej Pogacar a caccia di Fausto Coppi
Si chiude in grande stile la stagione delle Classiche Monumento per il ciclismo su strada. In scena infatti domani il Giro di Lombardia, la Classica delle Foglie Morte, che vedrà 252 chilometri con partenza da Bergamo ed arrivo a Como sicuramente spettacolari.
Il percorso è ancora, sorprendentemente, incerto: c’è infatti il dubbio di un cambio dell’ultimo minuto dovuto al solito maltempo che può far saltare i piani degli organizzatori. Dopo Forcellino di Bianzano (6.3 km al 5.1%), la prima ascesa di giornata, dovrebbe esserci il Ganda (9.4 km al 7%), ma le forti piogge potrebbero far virare verso il Selvino. Poi Colle di Berbenno (4.5 km al 6.2%), Valpiana (10.4 km al 6.1%), Sella di Osigo (5.1 km al 5.6%), ma soprattutto un finale durissimo con Madonna del Ghisallo (8.1 km al 3.7%), Colma di Sormano (13.1 km al 6.5%) e l’ultima durissima ascesa al San Fermo della Battaglia (2.8 km al 6.6%).
L’attesa è tutta ovviamente per Tadej Pogacar. Lo sloveno è reduce da tre successi consecutivi e va a caccia del primato di Fausto Coppi, che dal 1946 al 1949 ne vinse quattro di fila. Il Campionissimo poi trovò anche la quinta meraviglia, con dunque il leader della UAE Emirates che si avvicina sempre più al primatista di questa classica. Pogacar al momento sembra imbattibile e la maglia di campione del mondo gli darà sicuramente quella spinta in più per dar spettacolo.
A provarlo a sfidare, anche se con fatica, visto ciò che è accaduto al Giro dell’Emilia e al Mondiale, c’è Remco Evenepoel. Il campione olimpico non ha grandi ricordi legati al Lombardia: miglior piazzamento il nono posto dell’anno scorso e soprattutto negli occhi la drammatica caduta nel 2020. Il belga della Soudal-QuickStep proverà a dare filo da torcere al rivale.
Altri nomi da seguire quelli di Enric Mas, Matteo Jorgenson, Aleksandr Vlasov e Toms Skujiņš. In casa Italia la speranza è affidata ad Andrea Bagioli, sul podio lo scorso anno, proveranno a farsi vedere anche Lorenzo Rota, Davide Formolo ed Antonio Tiberi.