Seguici su

Golf

Golf: PGA Tour di ritorno in Utah dopo 61 anni per il Black Desert Championship

Pubblicato

il

Seamus Power
Seamus Power / IPA AGENCY

Dallo stato del Mississippi il PGA Tour fa ritorno nello Utah dopo 61 anni (dal 1963 quando vinse Tommy Jacobs nel Utah Open Invitational), più precisamente sui fairway del Black Desert Resort Golf Course per il Black Desert Championship.

7,5 i milioni di dollari di montepremi e 500 i punti FedEx messi in palio dal Tour a stelle e strisce sul percorso disegnato e progettato da Tom Weiskopf in collaborazione con l’architetto Phil Smith, un par 71 di 6.740 metri discretamente largo con solamente 2 ostacoli d’acqua ben definiti (alla 11 e alla 13).
A darsi battaglia, in un panorama d’eccezione, saranno molti dei golfisti che hanno presenziato la scorsa settimana al Sanderson Farmi Championship vinto dal taiwanese Kevin Yu (alla prima vittoria sul tour in due stagioni). L’asiatico non sarà della gara ma non mancheranno nomi del calibro di Beau Hossler, Keith Mitchell, Lucas Glover, Daniel Berger, Bud Cauley e Patton Kizzire, tutti in gran spolvero in Mississippi e intenti a strappare, in questi eventi autunnali orfani dei grandi nomi, quanti più punti possibili per confermarsi sul PGA Tour per l’anno a venire.

Occhi puntati anche sul neozelandese Ryan Fox, l’argentino Emiliano Grillo e l’irlandese Seamus Power.
Tre nomi caldi del momento che stanno regalando un bel gioco agli spettatori  e che si trovano in piena forma. Fox, Grillo e Power hanno chiuso il Sanderson Farms Championship in T11 dopo 72 buche ad un totale di -18 (270 colpi) e sono ampiamente all’interno della “corsa alla carta” del PGA per il 2025.
Tuttavia per l’argentino e l’irlandese si prospettano due occasioni molto ghiotte: Grillo (in 67° posizione della FedEx Cup Fall Point list) spera di entrare tra i primi 60 ai quali è di diritto concessa la partecipazione ai primi due Signature Events del 2025, l’AT&T Pebble Beach Pro Am e il The Genesis Invitational; Seamus Power (attualmente al 53° posto) si gioca la qualificazione ai primi 50 del ranking ai quali spetta l’ingresso a tutti gli eventi “signature” e la carta piena del Tour.

Al debutto nella stagione autunnale Kurt Kitayama, Chris Kirk e Erik Van Rooyen. Kitayama nei 20 tornei a cui ha preso parte nel 2024 è riuscito a passare il taglio ben 16 volte e a piazzarsi nella top 10° in due gare, al WM Phoenix Open di febbraio e al 3M Open di luglio. Kirk, invece, in stagione ha collezionato una vittoria (al The Sentry ad inizio anno) e altri due top 10° (all’RBC Heritage di aprile e al BMW Championship di agosto). Nessuna vittoria per il sudafricano Erik van Rooyen che tuttavia ha strappato 4 top 10° (Mexico Open at Vidanta, Cognizant Classic in The Palm Beaches, Myrtle Beach Classic, Rocket Mortgage Classic).

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità