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GP di Valencia, piloti schierati: “Non é giusto correre”. Le possibili alternative per l’ultima gara

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MotoGP / LaPresse

Una vera e propria tragedia. Valencia colpita duramente dalla tempesta Dana che ha causato morti e feriti nel territorio valenciano e numerosi danni alle strutture della città spagnola. E quindi da, Sepang (Malesia), ci si chiede cosa fare in vista dell’ultimo appuntamento del Motomondiale, previsto proprio al circuito Ricardo Tormo e colpito seppur non direttamente dalla furia della natura.

IMMAGINI E VIDEO DELLA TRAGEDIA A VALENCIA

Inondazioni e fango sono diventati protagonisti assai sgraditi e ora c’è da rimboccarsi le maniche. In tutto questo, c’è da trovare una soluzione per l’evento programmato dal 15 al 17 novembre, senza dimenticare anche la tornata di test post season (18 novembre). I primattori della MotoGP hanno pochi dubbi a riguardo.

Lo spagnolo Marc Marquez, profondamente scioccato dall’accaduto, ha dichiarato: “Sarebbe un errore parlare del GP di Valencia quando abbiamo perso vite umane e ci sono persone senza casa. Le altre cose come gli eventi sportivi devono passare in secondo piano. Dal punto di vista etico sarebbe sbagliato correre il GP“, ha dichiarato Marquez.

L’asso nativo di Cervera ha aggiunto: “Sono immagini terrificanti. Abbiamo perso delle vite, abbiamo perso case, in questo momento tutta l’attenzione deve essere riservata per i soccorsi. Ovviamente come pilota spagnolo mi piace correre in Spagna, su uno dei circuiti che amo di più. Ma ora bisogna aiutare le persone come prima cosa. L’unica ragione per cui disputare il GP sarebbe quella di devolvere gli incassi per aiutare le famiglie. Ma qui non parliamo solo di soldi ma anche di risorse e di tempo. In questo momento tutto dovrebbe concentrarsi su chi ha perso tutto“.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’attuale leader della classifica mondiale della top-class, Jorge Martin: “Innanzitutto voglio esprimere il mio pensiero e il mio cordoglio per la popolazione valeriana. Correre a Valencia sarà difficile anche se il circuito è a posto. Credo che la scelta migliore sia quella di correre su un altro circuito”. E quindi quali sono le alternative?

La criticità è più di natura etica, per come è stata posta da Marquez. In un primo momento, si era pensato a un bis a Sepang, ma c’è un problema dettato dalle disponibilità di gomme di Michelin e Pirelli per garantire il regolare sviluppo del doppio round. Per l’organizzazione, sarebbe necessario impiegare almeno una decina di giorni.

L’altra opzione che si sta facendo largo nelle ultime ore è quella del Qatar, in quanto anche il circuito andaluso di Jerez de la Frontera per le forti piogge non è disponibile. Tuttavia, a Lusail, si potrebbe correre solo a fine novembre o ai primi di dicembre. Altre ipotesi sono quelle di Barcellona e di Portimao. In ogni caso, l’epilogo di questo campionato rischia seriamente di essere condizionato da quanto accaduto in Spagna.

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