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Jannik Sinner contro Novak Djokovic: il clamoroso dato delle palle break non concesse al serbo

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Jannik Sinner e Novak Djokovic
Sinner-Djokovic / LaPresse

Quei tre match-point dal sapor di passaggio di consegne. Era il 24 novembre 2023 e la sfida tra Italia e Serbia era valida per le Finali di Coppa Davis. Le due compagini si giocavano l’accesso alla Finale e il Bel Paese aveva perso il primo singolare: Lorenzo Musetti era stato sconfitto da Miomir Kecmanovic. E così si andava a prefigurare un match di altissimi contenuti tecnici ed emotivi tra Jannik Sinner e Novak Djokovic, che si erano affrontati pochi giorni prima nell’atto conclusivo delle ATP Finals a Torino.

Al Pala Alpitour, Sinner aveva sfatato il tabù, battendo il campione serbo nel Round Robin, ma la partita più importante la vinse il campione di Belgrado. Pertanto, per la terza volta in poco tempo i due si confrontarono. Un match bello e intenso nel quale l’altoatesino dominò il primo parziale e nel secondo vi fu il ritorno di Nole. Ci si giocò tutto nel terzo e decisivo set. Nel decimo game, Jannik si trovò con le spalle al muro: 0-40 e tre match-point da annullare.

VIDEO MATCH-POINT SINNER-DJOKOVIC COPPA DAVIS 2024

Con grandissimo sangue freddo, l’azzurro seppe cancellare le chance e cambiare la storia di quello scontro, vinto 7-5 al terzo set, dando poi un contributo importantissimo nel successo del doppio con Lorenzo Sonego, piegando ancora una volta Djokovic in coppia con Kecmanovic. Ebbene, la statistica ci dice che quelle sono state le ultime tre palle break avute dall’asso serbo negli scontri diretti con Sinner.

Negli altri due match disputati dai due, ovvero in semifinale agli Australian Open e nella Finale di ieri a Shanghai, il 23enne pusterese non ha concesso alcun break-point al suo avversario. Il dato è ancor più impressionante perché a Melbourne in quattro parziale giocati, solo in due turni in battuta di Sinner si è andati ai vantaggi, mentre in Cina Nole non è mai neanche arrivato a 40, non ottenendo cioè più di due punti ogni volta che il giocatore italiano si è presentato al servizio. Ciò, la dice lunga sulla forza mentale dell’attuale n.1 del mondo.

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