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Jannik Sinner e i due tabù ancora da sfatare prima di fine stagione

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Jannik Sinner
Jannik Sinner / LaPresse

La stagione tennistica si avvicina alla conclusione. I tornei indoor la faranno da padroni e Jannik Sinner è intenzionato a concludere nel miglior modo possibile questa sua fantastica annata. Nel 2024, l’altoatesino ha conquistato ben sette titoli nel massimo circuito internazionale, tra cui due Slam (Australian Open e US Open) e tre Masters1000 (Miami, Cincinnati e Shanghai). Successi di un certo peso che hanno rafforzato la posizione di n.1 del ranking, che infatti Jannik manterrà matematicamente almeno fino a fine anno, con la consegna del trofeo a Torino, sede delle prossime ATP Finals.

Al Pala Alpitour, Sinner vorrà essere protagonista, per sfatare uno dei pochi tabù rimasti, ovvero la conquista di un torneo ATP in Italia. Una cosa che, per il momento, ancora non gli è riuscita e farlo in una cornice così prestigiosa sarebbe la ciliegina sulla torta. L’anno passato il 23enne pusterese si spinse fino all’atto conclusivo, venendo piegato da Novak Djokovic. Di acqua ne è però passata sotto i ponti e da quella sfida il serbo ha perso contro Jannik per tre volte consecutive, l’ultima proprio a Shanghai nella Finale.

Di conseguenza, ci sono possibilità per centrare il bersaglio grosso, dal momento che le condizioni dei campi a Torino sono quelle che il nostro portacolori predilige (rapide). Oltre all’evento menzionato, c’è un altro torneo nel quale per un motivo o per l’altro Sinner non è mai riuscito a rendere al meglio delle sue possibilità e ci si riferisce al Masters1000 di Parigi-Bercy.

Un rapporto contrastato con l’evento francese: nel 2021 vi fu l’accoppiamento al secondo turno con un Carlos Alcaraz particolarmente ispirato, mentre l’azzurro era arrivato un po’ stanco dopo i successi in fila tra Anversa e Sofia, oltre alla semifinale “balorda” persa a Vienna contro Frances Tiafoe; nel 2022 si fece male nell’esordio contro lo svizzero Marc-Andrea Huesler e perse; nel 2023 il disastro organizzativo lo costrinse a giocare contro l’americano Mackenzie McDonald di notte, con esito positivo, e il match in rapida successione contro l’australiano Alex de Minaur non si tenne perché Sinner decise di ritirarsi. Una buona occasione, quindi, per riscrivere la storia anche da questo punto di vista, sperando che non ci siano altri problemi logistici.

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