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La differenza tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz: il dato con i giocatori al di fuori della top-10

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Adriano Panatta alla Domenica Sportiva ha parlato di nuova era e di Big-2, ovvero di un tennis che potrebbe vivere di un dualismo, cioè tra quello di Jannik Sinner opposto a Carlos Alcaraz. Nel 2024 ne abbiamo avuto un primo assaggio perché i due giovani tennisti si sono divisi equamente la torta degli Slam: l’altoatesino ha conquistato i titoli agli Australian Open e agli US Open; lo spagnolo si è imposto al Roland Garros e a Wimbledon.

Tuttavia, ci sono alcuni numeri che spiccano tra loro a vantaggio dell’uno e dell’altro:

  • I 4800 punti di vantaggio del pusterese rispetto all’iberico nella classifica mondiale, con Jannik n.1 e Carlitos n.2;
  • Il 3-0 in favore di Alcaraz negli scontri diretti del 2024.

Partendo da ciò, ci si è divisi sul ritenere l’uno o l’altro più forte. Alla fine, si può portare acqua al proprio mulino, ma se guardiamo essenzialmente al rendimento della stagione in corso o delle ultime 52 settimane non possiamo fare altro che dire quanto l’italiano sia stato superiore allo spagnolo. Gli scontri diretti sono da considerare, ma come tali possono incidere fino a un certo punto e dipendere da un particolare stato di forma, un po’ come accadeva l’anno scorso quando era Sinner a trovarsi in vantaggio da quel punto di vista.

Se prendiamo come riferimento il torneo di Pechino dell’anno scorso, il torneo della svolta per l’altoatesino, dove tra l’altro aveva battuto anche Alcaraz nelle semifinali, Sinner ha vinto 85 partite e ne ha perse 8, e ha conquistato 9 titoli (2 Slam, 3 Masters 1000, 4 ATP500), disputando 11 Finali. Il funambolo di Murcia ha invece raccolto 58 successi e 15 sconfitte, ottenendo 4 titoli (2 Slam, 1 Masters1000 e 1 ATP500).

In quest’ottica è impressionante il fatto che nelle ultime 52 settimane, Sinner abbia vinto 58 incontri e persi 1 contro i giocatori immediatamente al di fuori della top-10, mentre l’iberico centrato 40 vittorie e subìto 8 sconfitte nel medesimo caso. Pertanto, nel confronto tra i due, emerge proprio questa grande differenza nella resa contro tennisti “meno forti” che nella classifica mondiale si riflette in maniera emblematica, anche se Jannik ha perso nel 2024 nei tre match contro lo spagnolo.

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