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La MotoGP è un monomarca Ducati. Monopolizzata la top-6, ennesima impresa di un’annata irripetibile

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Francesco Bagnaia / IPA Sport

L’8 giugno del 1997, Francesco Bagnaia era letteralmente in fasce (era nato da pochi mesi). Jorge Martin ed Enea Bastianini erano, invece, ancora in cantiere. Sarebbero venuti al mondo a distanza di poche settimane rispettivamente nel dicembre del 1997 e nel gennaio del 1998. Basta questo per dire quanto tempo sia passato da quel giorno.

Perché si tratta di una data significativa? Si corse il Gran Premio di Francia del Motomondiale. Nella classe regina, all’epoca ancora la 500cc, vinse Mick Doohan davanti a Carlos Checa e Tadayuki Okada. Quarta piazza per Alex Crivillé, con Takuma Aoki quinto e Alex Barros sesto. Tutti su Honda.

È stata l’ultima volta in cui una Casa aveva monopolizzato le prime 6 posizioni di una gara della top-class, proprio come fatto oggi dalla Ducati grazie a Marc Marquez, Jorge Martin, Francesco Bagnaia, Fabio Di Giannantonio, Enea Bastianini e Franco Morbidelli.

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Oramai non ci sono limiti alla supremazia della Casa di Borgo Panigale, che ha tramutato la MotoGP in una sorta di monomarca. Basta un dato per far capire quanto è eccezionale il 2024 dell’azienda bolognese. Con oggi, siamo arrivati a 12 triplette. Dal 2003 al 2023, le Desmosedici ne avevano realizzate nove (di cui otto lo scorso anno).

Spesso, negli ultimi mesi, Ducati non si era fermata alla terza piazza. Era già andata oltre, firmando poker e cinquine. Oggi è stato aggiunto un ulteriore tassello, il sesto, che nel Motomondiale tout-court mancava da 27 anni abbondanti. Il degno coronamento di un’annata irripetibile.

Nel 2025 sarà difficile, per non dire impossibile, fare altrettanto. Le Desmosedici scenderanno da otto a sei. Inoltre, saranno persi pezzi pregiati come Martin e Bastianini, in partenza verso Aprilia e Ktm.

Dunque, aver compiuto l’impresa odierna non fa altro che rendere ancor più scintillante un 2024 destinato a entrare nella storia come una delle stagioni caratterizzate dal predominio più marcato di una singola Casa. Non giapponese, bensì emiliana.

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