Sci Alpino
‘La scodata’ di De Chiesa: “Vinatzer ormai è un gigantista. Non mi aspetto che Hirscher torni a vincere”
Paolo De Chiesa analizza i temi caldi del fine settimana di sci alpino. Dal successo di Federica Brignone, ai progressi di Alex Vinatzer, fino ai rientro di Marcel Hirscher e Lucas Braathen.
IL LUTTO PER MATILDE LORENZI
Siamo affranti, distrutti dal dolore. Ricordo che nel 2017 ci aveva lasciati anche il discesista francese David Poisson, caduto in allenamento sulle nevi canadesi. Silvano Beltrametti era rimasto paralizzato in Val d’Isere. Sono tragedie che sconvolgono.
FEDERICA BRIGNONE E IL SOGNO COPPA DEL MONDO GENERALE
La Coppa del Mondo generale l’ha già vinta, l’anno scorso è arrivata seconda, quindi certo che può pensarci. Fa bene a concentrarsi su una gara per volta. Può sicuramente competere, se scia così…Conosciamo il suo valore anche in discesa e superG. Lei si difende dalla pressione non pensando a questo obiettivo. Dall’esterno però possiamo dire che, se scia così, è una delle favorite.
SHIFFRIN FUORI DAL PODIO
A Soelden arrivò sesta l’anno scorso, poi fece una grandissima stagione prima dell’infortunio: la prima gara non è così indicativa. Ha fatto una prima manche favolosa, sciando in maniera incantevole. Le piste si scalinano, nella seconda era molto rovinata. Anche due centesimi a porta fanno un secondo di zavorra in una manche. Devi sciare in un altro modo, magari non si è adattata a quelle scalfitture, il suo sci saltellava un pochino e ha sciato in difesa sul muro. I centesimi vanno e vengono.
PARTENZA A RILENTO PER MARTA BASSINO
L’ho vista sciare bene nella prima manche, sul piano ci sta che perda. Nella seconda non ha sciato bene, era molto meno sciolta. Forse era condizionata dal fatto di non sentirsi a proprio agio su una pista segnata. Certo che preoccupa un po’. Per tornare ad essere la gigantista che era, deve rimettersi in carreggiata, l’anno scorso era uscita fuori dalle 7. I risultati parlano abbastanza chiaro: in gigante ha perso un po’ terreno.
VINATZER SEMPRE PIÙ GIGANTISTA
Quando è partito nella prima manche, guardandolo nella ripresa dall’alto ho pensato: ‘Addio allo slalomista Vinatzer’. Adesso ha una sciata molto buona per il gigante, ha proprio i tempi e i movimenti diluiti bene. È diventato proprio un gigantista. Adesso bisognerà vedere cosa succederà in slalom. Speriamo che abbia trovato l’assetto giusto con i nuovi materiali, che in slalom hanno peggiorato il suo rendimento, rendendolo più falloso. Deve essere più centrale e non distendersi con il busto. Con questo 5° posto potrebbe aver trovato più serenità anche per lo slalom.
I RIENTRI DI BRAATHEN E HIRSCHER
Sono stati entusiasmanti, per motivi diversi. Braathen ha stupito il mondo arrivando 4° col pettorale n. 41, per me è un risultato impressionante dopo un anno che è stato fermo. Buon per lo sci, perché è un personaggio che piace ai giovani. Per Hirscher tanto di cappello. Io non ci credevo che tornasse solo per divertirsi, in partenza gliel’ho letta negli occhi la tensione. Sapeva di avere gli occhi addosso del mondo e soprattutto dell’Austria. Ha fatto due manche favolose, sembrava quello dei tempi d’oro. Anche come muscolatura mi ha impressionato, la sciata è sempre quella. Però non può pensare di tornare a vincere come un tempo. Vediamo in slalom, forse lì è più difficile fare un exploit dopo 5 anni di assenza.
A BRUCIAPELO: TI ASPETTI CHE HIRSCHER TORNI SUL PODIO O A VINCERE QUEST’ANNO?
Non mi aspetto né una vittoria né un podio. Se dovesse succedere, troveremo aggettivi che non conosco per magnificarne la grandezza. Però è un campionissimo, non mettiamo limiti alla provvidenza. Penso che potrà migliorare, magari anche finire nei 10. Ma da lì ad andare a vincere c’è per me un gap incolmabile.