America's Cup

La spallata di New Zealand o la rimonta di Ineos? America’s Cup a un bivio, si apre il weekend decisivo

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New Zealand / America's Cup

Dopo le prime quattro regate dominate in lungo e in largo da Team New Zealand, la America’s Cup sembrava già impacchettata per essere spedita ad Auckland: la superiorità dimostrata dai Kiwi nei confronti di INEOS Britannia durante i confronti iniziali era apparsa così ampia da fare immaginare un roboante 7-0 nella acque di Barcellona e aveva fatto temere una conclusione rapida della serie che mette in palio il trofeo sportivo più antico del mondo.

Lunedì pomeriggio tutto sembrava segnato dopo la lezione inflitta dal Defender al malcapitato Challenger of Record, che era stato in totale balia dei grandi favoriti della vigilia: la corazzata neozelandese pareva disporre di una barca decisamente più veloce e l’equipaggio era risultato impeccabile nelle varie manovre, tramortendo un contendente incapace anche solo di impensierire i detentori della Vecchia Brocca. Sono però bastate 48 ore per rimettere pepe sulla massima competizione velica e rendere tutto più incerto.

Ben Ainslie e compagni sono infatti riusciti a vincere le due regate andate in scena mercoledì pomeriggio e hanno riaperto il testa a testa, accorciando le distanze sul 2-4 e insinuando importanti dubbi nella mente dell’equipaggio guidato da Peter Burling. Lo scafo di Team New Zealand non è più così veloce, soprattutto con onda formata? I britannici hanno colmato il divario tecnico in così breve tempo? Gli otto uomini a bordo sono diventati più performanti al cospetto degli uomini di Grant Dalton? Ineos ha trovato la soluzione tecnica per fare la differenza?

Domande legittime, che però vanno ponderate e valutate in base a quello che è effettivamente successo in terra catalana: gara-5 è stata condizionata da un clamoroso errore commesso in pre-partenza dai Kiwi, gara-6 è stata indirizzata dall’eccellente start di Ineos ma New Zealand ha recuperato in maniera importante e non è andata così lontana dal sorpasso. La sensazione è che il Defender sia ancora il favorito, ma ora gli sfidanti non sono più il piccolo topolino nelle grinfie di un’aquila indomabile.

La giornata odierna assume un’importanza enorme nell’economia della serie al meglio delle tredici regate (chi ne vince sette alza al cielo il trofeo): Team New Zealand riuscirà a riprendersi e a infilare la doppietta tra gara-7 e gara-8, portandosi sul 6-2 e dando un’importante spallata al torneo, oppure INEOS Britannia inventerà una nuova magia e pareggerà a sorpresa i conti sul 4-4? Oppure ci troveremo sul 5-3 in favore degli oceanici?

Attenzione al vento, che potrebbe portare a rinvii e slittamenti: le previsioni parlando di 6-11 nodi, ma i visionati di Predict Wind non sono mai stati tanto lungimiranti durante l’intera competizione e gli errori sono stati molteplici. Ricordiamo che servono almeno 6,5 nodi per dare il via alle regate. Il programma prevede poi la disputa di gara-9 e gara-10 nella giornata di sabato 19 ottobre, si entra nel fine settimana che deciderà l’esito della competizione sportiva più antica del mondo.

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