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Licciardello: “Ho preso Ali a 10.40, lo lascio a 9.96. Per la 4×100 serviva coraggio, giusto che cerchi nuovi stimoli”

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Ali / Lapresse

La scorsa settimana Chituru Ali aveva annunciato la separazione dal suo allenatore Claudio Licciardello, in chiusura di una stagione eccezionale culminata con la medaglia d’argento sui 100 metri agli Europei (alle spalle di Marcell Jacobs) e dal roboante 9.96 corso a Turku (secondo italiano di sempre a livello cronometrico).

Claudio Licciardello ne ha parlato a Sprint2u, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Il percorso di due professionisti ha un inizio e anche una fine. Con Ali dal giorno 1 ci siamo messi insieme un progetto che era quello delle Olimpiadi, siamo partiti subito dopo Tokyo per arrivare fino a Parigi: gli avevo detto che avrebbe avuto la possibilità di essere protagonista ai Giochi, a lui sembrava una cosa particolare e strana, strideva con il suo personale di allora perché arrivò con un 10.40, ma era palese che le sue capacità potessero andare oltre quel tempo. Non mi aspettavo ai tempi che potesse fare 9.96, ma ero sicuro che crescesse moltissimo“.

Il tecnico ha proseguito:Il percorso non è stato semplice, con lui il rapporto è stato di ottima professionalità con alti e bassi: ci siamo scontrati diverse volte su alcune vicende legate alla pista, ma spesso e volentieri si sono risolte, il percorso era concordato e dopo tre anni avremmo messo le carte in tavola. Lui ha pensato che gli servisse uno stimolo diverso e io l’ho assecondato in questa scelta, che non ha ancora del tutto risolto: l’idea è che voglia cercare stimoli diversi altrove. Lui ha avuto la fortuna di lavorare per tre anni in un gruppo di professionisti veri e uniti tra loro, è stato seguito in una certa maniera da un’equipe di professionisti: abbiamo preso un atleta da 10.40, ne lasciamo uno formato per l’attività internazionale e che ha corso in 9.96 e, se vogliamo togliere la migliore prestazione, ha comunque una media sotto 10.05 in questa stagione, merito suo e di chi ha lavorato con lui“.

Il 38enne ha poi ulteriormente puntualizzato:In passato è successo anche a me di voler raggiungere un livello agonistico superiore e credere che compagni di allenamento più forti potessero fare da stimolo al raggiungimento degli obiettivi. Il rapporto che si è creato dopo tre anni e che andava oltre la pista è stato giustamente messo in discussione, credo che sia giusto provare a cercare degli stimoli che in primis devono arrivare dal coach e dal rapporto con lui. Non credo che sia un problema quando un atleta decide di andare via dal gruppo, io vengo pagato per fare andare forte le persone e se lui reputa che qualcosa è cambiato nel corso dei tre anni non è sbagliato pensarlo. È giusto che in questa fase si faccia delle domande per capire qual è la soluzione migliore sul mercato. Non c’è nulla di sbagliato in questo, ma la qualità del lavoro che è stato fatto, non soltanto da me, è evidente e oggettiva. Il fatto che l’atleta non si accontenta di quello che arriva è positivo. Gli auguro di trovare una soluzione che gli stia addosso e che possa trovare serenità, continuando a fare la crescita che ha fatto fino a oggi“.

Si è discusso tanto sull’assenza di Chituru Ali in staffetta: “Chituru Ali non è stato preso in considerazione per la 4×100 nonostante l’eccellente tempo offerto agli Europei. Gli atleti vivono una situazione emozionale importante e non riescono a comprendere l’intera complessità della vicenda. Se fossi stato io il selezionatore avrei messo dentro Ali in ultima frazione perché secondo me era una situazione in cui si poteva prendere una decisione forte, sei in una finale olimpica e arrivare quarti è come arrivare ottavi. Filippo Di Mulo ha dimostrato sempre una strategia chiarissima e premia il percorso di un atleta, la staffetta italiana sta in vetta da tempo e lui ha sempre preferito l’affidabilità, data dal numero di cambi e dalla continuità della disponibilità“.

Claudio Licciardello ha puntualizzato:Io ho scelto in maniera senziente che Ali si dovesse concentrare sul percorso individuale per questioni di ranking, siamo andati a Nairobi dove ha corso in 10.01 piuttosto che fare le World Relays e prima degli Europei non abbiamo fatto il raduno per le staffette, ci era stata proposta una prima frazione non perfettamente calzante con le caratteristiche di Chituru. Poi abbiamo fatto un raduno pima delle Olimpiadi con le riserve, dando la disponibilità per due giorni di cambi, quindi 7-8 cambi fatti bene ma il selezionatore ha fatto una scelta legittima, forse non coraggiosa ma ha portato a casa un quarto posto importantissimo che completa un altro triennio olimpico con un’altra prestazione di altissimo livello. Non si può fare polemica su questo: l’atleta vive alcune vicende in maniera più viscerale, ma non c’erano tantissime possibilità di fare entrare Ali in questa staffetta, diverso sarà il futuro. Quest’anno voleva battere Marcell Jacobs e non c’è andato lontano, potrà dire qualcosa di importante anche in staffetta“.

Ci sarà un ingresso importante nel suo gruppo di allenamento:Dal 20 ottobre cominceremo la collaborazione con l’ivoriano Arthur Cissè, credo che sia tra i migliori tre partenti al mondo, ha delle qualità importantissime da sprinter. Lavoreremo con serenità a Castelporziano, il primo obiettivo sono i Mondiali Indoor, dove può dire tanto a livello indoor e intendiamo portarlo di nuovo vicino alla barriera dei dieci secondi sui 100 metri“.

VIDEO INTERVISTA CLAUDIO LICCIARDELLO

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