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Lorenzo Musetti: “Emozioni fortissime con il bronzo alle Olimpiadi. In Coppa Davis do il 200%, vogliamo ripeterci”

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Lorenzo Musetti
Musetti / VCG / IPA Sport

In questi giorni Musetti sta preparando in maniera particolare il debutto all’ATP 500 di Vienna. Si trova infatti a Francoforte, dove si è fermato per qualche giorno d’esibizione in quell’UTS – Ultimate Tennis Showdown – che è una sostanziale diabolica follia nata dalla mente di Patrick Mouratoglou, che voleva cambiare il tennis, ma alla fine è rimasta quella che è: un’esibizione che di tanto in tanto regala poco più che sorrisi in virtù del sistema stile videogame.

Così il toscano, alla sua miglior stagione finora, si è raccontato a Jannik Schneider, giornalista tedesco dalle tante e importanti collaborazioni che in questo caso lo ha sentito per TennisMajors: “Di sicuro questa è stata la mia miglior stagione finora. Dall’inizio della stagione su erba fino alle Olimpiadi tutto è stato pazzesco. Va tutto davvero molto velocemente, devi goderti il momento. Quando ho vinto la medaglia ho sentito emozioni fortissime, è stato bellissimo essere sul podio assieme a Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. In quel momento ho realizzato quello che avevo fatto. Ora ce l’ho dentro di me, ma non riesco a ricreare il momento“.

Una riflessione la pone sul circuito, e sulle tante difficoltà che si possono incontrare (e da lui stesso sperimentate sotto molte forme): “Il tour è difficile a livello emozionale. Viviamo in una società in cui tutto accade molto velocemente. E anche la vita può cambiare molto velocemente. Non dobbiamo prendere tutto come garantito per diritto divino. Sono stato grato per la nascita del mio primo figlio quest’anno. Questo è il più grande obiettivo che ho raggiunto finora. La mia famiglia è qui con me, sono venuti a New York ed è stato il primo viaggio per il piccolo“.

Musetti parla anche del cambiamento dato dalla sua paternità: “Ora gestisco le cose in maniera diversa dentro e fuori dal campo. Essere padre può aiutare molto anche sul campo, lo sento sulla mia pelle. La pazienza che serve da padre la si può comparare a quella che serve sul campo“. E poi c’è l’obiettivo finale: “In Coppa Davis do sempre il 200%, abbiamo fatto un cammino fantastico l’anno scorso e con la squadra che abbiamo vogliamo ripetere la vittoria“.

Inevitabile anche la domanda su Jannik Sinner (anche perché l’intervistatore suo omonimo è da sempre attento alle dinamiche del doping nel tennis). O meglio, su qualcosa di più collaterale. In questo caso, infatti, Musetti offre una risposta sostanzialmente contenuta soprattutto sul fatto che ci sono stati 38 casi di positività al Clostebol in Italia: “Molti dei casi non arrivavano da tennisti. Ce n’è stato qualcuno. Se fossero stati 38 casi di tennisti penseresti che possa esserci qualcosa di sospetto“.

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