Ciclismo

Marco Cannone: “I ricambi nel ciclismo su pista ci sono. Milan sarà all’apice nel 2028, Ganna…”

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Jonathan Milan / Lapresse

A conclusione dei Mondiali di ciclismo su pista di Ballerup abbiamo raggiunto telefonicamente Marco Cannone,  voce tecnica di Eurosport, per stilare insieme a lui un bilancio di questa rassegna iridata che ha visto la nostra Nazionale schierare diversi nuovi giovani, in vista del prossimo quadriennio che porterà a Los Angeles 2028.

Qual è il bilancio di questo Mondiale?

“Un bilancio uguale a quello dello scorso anno, con un oro che è arrivato ancora da una specialità singola, lo scorso anno con Ganna e quest’anno con Milan, c’è stata la conferma di Elia Viviani, ha corso molto bene Simone Consonni nell’Omnium anche se l’ho visto abbastanza arrabbiato con se stesso perché puntava alla maglia iridata; ha corso bene, è andato vicino all’oro ma purtroppo ha perso qualcosa sul finale, ma nel complesso si è difeso molto bene nelle varie prove e credo che possa concentrarsi sull’Omnium in vista di Los Angeles 2028. Un ottimo bronzo anche per le ragazze nell’inseguimento a squadre, l’idea era quella di lottare per la finale per il primo e secondo posto, ma nel complesso possiamo ritenerci soddisfatti”. 

Secondo te, essendo un Mondiale post-olimpico, non si sarebbe potuto osare di più e portare più giovani per fare esperienza?

“Se dovessimo analizzare quello che è accaduto è ovvio che i giovani sono sempre ben visti soprattutto in un momento come quello post-Olimpiade dove c’è tutto da ricostruire. Poteva essere il Mondiale delle rivincite o quello della rivoluzione e quindi con grandi cambiamenti all’interno del gruppo”.

Pensi che Milan e Ganna torneranno in pista in vista di Los Angeles 2028? 

“Milan a Los Angeles arriva nel pieno della maturazione fisica, quindi sicuramente potrebbe ambire a qualcosa di grande, Ganna arriverebbe all’Olimpiade a 32 anni, un’età giusta per correre, un’Olimpiade ma chiaramente poi subentrano altri fattori. Milan ha uno spunto veloce maggiore rispetto a Ganna e quindi più opportunità su strada rispetto a Ganna che deve fare qualcosa di diverso, ma che comunque può ambire a tanto. Bisognerà capire quali saranno i loro stimoli per affrontare quattro anni di enormi sacrifici”. 

Davide Stella, Luca Giaimi, Renato Favero, Juan David Sierra, Alessio Maganotti, Ares Costa, Christian Fantini, Mattia Fiorin, Etienne Grimod. C’è davvero tanta abbondanza per l’inseguimento a squadre: come far sì che tutti siano coinvolti?

“Sono dei giovani molto interessati soprattutto in ottica inseguimento a squadre, bisogna capire quale sarà il loro futuro e come riusciranno a coniugare la strada con la pista. Importanti saranno sicuramente l’appoggio e le opportunità delle squadre. La multidisciplina è fondamentale e penso che nei giovani sia ancor più fondamentale”. 

Però le azzurre sembrano fare fatica contro chi, come la Archibald, si dedica quasi esclusivamente alla pista durante l’anno. Sei d’accordo?

“È così, esattamente. Archibald è tornate alle gare ed è molto competitiva. Ci sono delle atlete che sono “devote” alla pista e questo fa la differenza nonostante si dedichi anche alla strada”. 

Predomo, Bianchi, Minuta, ma anche Del Medico e Moro. L’Italia sta crescendo nella velocità, ti aspetti che diventi da medaglia a Los Angeles 2028 o il gap è troppo grande?

“Andare a medaglia è difficile, ci sono paesi che puntano tutto il quadriennio sull’Olimpiade; un esempio è l’Australia. L’Olimpiade è un grande appuntamento, possiamo dire la nostra, ma non dimentichiamoci che sono ragazzi giovani e che quindi hanno bisogno di fare la giusta esperienza, ma sono sulla strada giusta per fare delle ottime cose. Io sono ottimista e fiducioso e guardando il Mondiale di Glasgow dello scorso anno possiamo notare i passi in avanti giusti”.

Predomo ha vinto tutto a livello giovanile, ma fa ancora fatica in qualificazione nella velocità… 

“Predomo deve ancora fare tanta esperienza e non dimentichiamoci che ci sono degli atleti molto forti. Come esempio prenderei l’evoluzione del Giappone che sono anni che stanno lavorando e adesso stanno raccogliendo i frutti del grande lavoro fatto. Ci vuole il giusto tempo senza avere fretta. Ivan Quaranta sta facendo un grande lavoro, anche andando in trasferta per vedere come si allenano le altre Nazioni”. 

Nel settore femminile, Federica Venturelli a parte, sembrano esserci meno ricambi. Una ragazza interessante è Anita Baima..

“Sono ragazze che ho visto crescere e hanno talento. Anita Baima ha un grande senso tattico di gara e nello Scratch è molto forte. Federica Venturelli ha dimostrato di andare molto forte e credo possa stare bene anche all’interno del quartetto, ma, al momento, in ambito inseguimento a squadre in vista di Los Angeles non credo che possano esserci degli innesti in particolare perché le nostre ragazze di oggi sono molto giovani e alle prossime Olimpiadi saranno nel pieno della loro maturazione con la giusta esperienza alle spalle. Le nostre ragazze anche in questi Campionati del Mondo sono andate forti, nonostante una stagione molto lunga ed impegnativa”.

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