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Matteo Berrettini eliminato a Vienna da un Khachanov troppo solido

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Berrettini / e-motion/Bildagentur Zolles KG/Martin Steiger

Matteo Berrettini chiude ai quarti di finale il proprio cammino all’ATP 500 di Vienna. Il romano esce per mano del russo Karen Khachanov, che per la prima volta, al quinto confronto diretto, riesce a batterlo con il punteggio di 6-1 6-4. Rimane dunque solo Lorenzo Musetti in gara in terra viennese (se la vedrà con il britannico Jack Draper) in fatto di italiani, mentre per quel che concerne Khachanov, prossimo suo avversario sarà il vincente di Mensik-de Minaur.

Il primo set comincia nel segno della lotta più assoluta, con nessuno dei due che lascia alcunché di realmente intentato. Semmai, il problema è che questo vuol dire che nel gioco di Berrettini funziona poco e niente. Dopo un primo game in cui il romano si trova vicino, però, il secondo lo vede dover fronteggiare solo palle break, cinque, ai vantaggi, e la quinta è quella che consegna a Khachanov l’allungo immediato. Il russo scappa via, va anche 0-40 sullo 0-3, ma l’azzurro gioca tre punti molto belli per salvarsi, cosa che fa anche una quarta volta poco dopo. I guai, però, per Berrettini continuano anche dopo, perché la battuta la perde di nuovo nel sesto gioco, con Khachanov che s’invola sul 6-1.

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Le cose per Matteo migliorano nel secondo parziale, almeno per quel che riguarda il servizio, nel senso che per buona misura smette di concedere. Nei primi quattro giochi, infatti, lascia solo un 15 a Khachanov quando batte, anche se non si avvicina neppure lontanamente alla possibilità di girare il match. Il confronto, in effetti, gira, ma dalla parte sbagliata, perché Berrettini di passaggio a vuoto ne ha un altro, che gli costa il break subito a zero. Il suo avversario qualche problema ce l’ha a chiudere, anche per merito del carattere del romano che comunque non molla e due chance di 5-5 se le procura, ma c’è poco da fare: arriva l’ultima fiammata di Khachanov, quella buona.

Nell’ora e 18 minuti di gioco, quello che non funziona è soprattutto la seconda di Berrettini, costantemente attaccata da Khachanov. Del resto il dato è chiaro: 46%-68%, mentre con la prima le cose vanno meglio (68%-79%). Appuntamento ora a Parigi-Bercy per il romano, che se la vedrà contro l’australiano Alexei Popyrin.

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