Tennis
Monaco: “Sinner e Alcaraz 10 spanne sopra gli altri. Lo spagnolo mi lascia incredulo, ha la dinamite nel diritto”
Guido Monaco ha analizzato con grande trasporto la finale del torneo ATP 500 di Pechino, vinta da Carlos Alcaraz contro Jannik Sinner, nel corso dell’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Ho visto cose mai viste nella mia vita. Sono scombussolato. Alcaraz aveva fatto vedere in settimana di essere nella versione molto buona. Sinner ha avvertito da subito che il livello non era umano e, da genio tennistico, si è aggrappato a quello che aveva: la vittoria del primo set è inspiegabile, se vediamo il livello di Alcaraz. Io non ricordavo da quella famosa finale Federer-Djokovic a Wimbledon un giocatore perdere un set dominandolo. Il diritto dello spagnolo oggi (ieri, ndr) aveva la dinamite. Quello che ha fatto a rete non si vedeva dai tempi di tanti specialisti della volée. Ha fatto 59 errori non forzati: con un pizzico più di attenzione, la partita poteva finire prima a favore dello spagnolo. Oggi è stato il manifesto di questa rivalità: la solidità contro delle punte pazzesche. Sembra che Sinner non faccia giocate o punti pazzeschi, altroché se li fa. Certo che se lo paragoni ad Alcaraz…Lo spagnolo gioca come se non sapesse il punteggio“.
Il telecronista di Eurosport ha poi proseguito: “Quando Sinner non sfrutta un’occasione, difficilmente fa una scelta o una giocata sbagliata. Era evidente che Alcaraz non volesse accettare il bum bum da dietro e quindi ha giocato una partita particolarmente aggressiva, anche per Sinner non era facile giocare le variazioni. Quando giochi a velocità così supersoniche e sei aggredito, non è facile. Oggi c’era un giocatore che accendeva e spegneva, questa cosa non è umana: da un punto a un altro si trasforma da Superman a Shapovalov nella versione più brutta, una cosa del genere non l’ho mai vista con differenze così grandi tra alti e bassi e il fatto che riesca a vincere contro un giocatore granitico come Sinner mi lascia incredulo”.
L’esperto di tennis ha dato uno sguardo anche al futuro: “Non penso che Sinner si farà condizionare dalle sconfitte di fila. Oggi ci sono arrivati entrambi abbastanza bene e infatti è stata una partita testa a testa in termini di punteggio. Alcaraz ha più variazioni di tutti, di gran lunga, ma può diventare improvvisamente vulnerabile. Guardate quante volte perde il break di vantaggio, è come se gli scendesse l’adrenalina: se non avesse le infinite capacità che ha, non vincerebbe una partita con una testa così, è il contrario di quello che i coach cercano di spiegare. Sinner e Alcaraz sono dieci spanne sopra gli altri. Io tengo molto ad Alcaraz, è un patrimonio del tennis, mi si illuminano gli occhi quando lo vedo giocare: se io apprezzo Alcaraz non vuol dire che odio Sinner, mio nipote alle elementari un ragionamento del genere non lo avrebbe fatto“.
Il confronto tra il numero 1 e il numero 2 del mondo prosegue in un altro passaggio: “Alcaraz arriva un quarto d’ora prima sulla palla rispetto agli altri, ha una velocità e una coordinazione sovraumana e a lui non dà fastidio nessuno: è tutto sempre nelle sue mani, solo Sinner può pensare di creargli dei grandi problemi per le caratteristiche immense che ha Sinner. Un giocatore così non può essere telecomandato, ha troppo tennis dentro le mani: facciamo il conto di cosa non gli ha dato madre natura, se gli avesse dato la capacità di ammazzare le partite allora vedremmo un monologo da qui a dieci anni“.