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Monaco: “Sinner e Alcaraz tirano un po’ più forte di Federer, Nadal e Djokovic. Bene la Davis all’antica”

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Jannik Sinner
Sinner / Lapresse

Jannik Sinner ha vinto e convinto al debutto del Masters 1000 di Shanghai contro Taro Daniel, ma a tenere banco continuano ad essere le questioni relative al caso doping e al ricorso della WADA. Di questo e di molto altro si è parlato durante l’approfondimento TennisMania condotto da Dario Puppo che va in onda sul canale YouTube di OA Sport.

Ospite fisso è Guido Monaco, commentatore per Eurosport, che ha espresso il suo parere sull’esordio di Sinner: “Si trovava molto bene sulla palla di Daniel, non ha un ritmo alto il giapponese, questo gli ha permesso di colpire bene e si è vista tutta la differenza di cilindrata. L’ho visto molto bene e ancora in condizione“.

Sul match di Bellucci contro Zverev: “Nel primo set ha giocato alla pari e quella del primo set può essere un’esperienza utile per il futuro, può fare scattare dei click. Bisogna sempre fare degli step per capire se si può salire tra i primi 50 o i primi 40. Ha dimostrato di poter fare partita con uno che fino a pochi giorni fa guardava in televisione. Da Parigi in poi Bellucci ha giocato davvero in maniera fantastica e oggi è arrivata un’ulteriore conferma“.

Sulla situazione al vertice nel circuito: “Non ci volevano le parole di Wilander per capire che Sinner e Alcaraz saranno i dominatori del circuito: non bisogna rimanere fermi al fatto che dopo i big 3 non ci sarà sicuramene nessuno alla loro altezza. Il circuito non poteva sperare in una situazione così bella subito dopo i tre mostri sacri. Pensavo che Medvedev potesse essere più pericoloso, mentre sono sicuro che Rune tornerà ad alti livelli“.

Sugli alti e bassi di Alcaraz: “Non mi spiego l’entità di alcuni errori di Alcaraz: passa dalla fantascienza tennistica ad errori marchiani molto velocemente. Ha la partita in mano e a volte ha dei cali repentini. Ci sono dei passaggi della partita nei quali un giocatore di quella caratura può gestire, può calare, ma lui dà la sensazione a volte di staccare completamente la spina“.

Sull’eccezionalità di Alcaraz e Sinner: “La media della velocità dei colpi di Sinner è impressionante, così come le accelerazioni di Alcaraz: forse neanche il miglior Federer ti lasciava fermo a così tanti metri dalla palla. I big 3 però avevano le loro peculiarità: di Nadal non colpiva la velocità di palla, ma la complessità. Questi due rispetto a Federer e Nadal, dal punto di vista dell’uscita della palla dalle corde, hanno qualcosa in più“.

Sul torneo femminile:Tra Gauff e Badosa è stata una questione di benzina: se giocano al loro meglio, la spagnola è superiore, ma le manca qualcosa dal punto di vista della resistenza. Gauff è una grande atleta e alla fine è vinto, in finale contro Muchova sarà un interessante contrasto di stili“.

Sui numeri al servizio di Sinner: “Spesso quando ha tanto margine serve anche meglio, la caratteristica importante di Jannik è come riesca ad essere letale sulle palle break, anche nei match importanti. Con il servizio riesce a tirarsi fuori da questi momenti“.

Sulla nuova formula della Coppa Davis: “Mi sembra che si sia fatto un passo indietro: invece di andare verso la novità si sta fortunatamente tornando verso la tradizione. Tre slot all’anno per le competizioni a squadre mi piacciono, per quanto i calendari siano pieni. Anche la Billie Jean King Cup ha cambiato con i gironi a tre che si prestano meno a calcoli cervellotici“.

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