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Monaco: “Sinner mi ricorda Djokovic, ma Alcaraz è unico. Berrettini al momento non vale la top10”

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Guido Monaco, commentatore tecnico di Eurosport, si è espresso nell’ultima puntata di TennisMania, in onda sul canale Youtube di OA Sport, sui temi d’attualità. Lo swing asiatico non dà tregua ai giocatori e, terminati i tornei di Tokyo e di Pechino, segue in rapida successione il Masters1000 di Shanghai. Si è partiti dalla vittoria di Matteo Berrettini, contro l’australiano Chris O’Connell. Un risultato non scontato anche perché le condizioni fisiche del romano preoccupavano, visto il ritiro che c’era stato in Giappone.

ANALISI BERRETTINI – “Una buonissima notizia che lui possa giocare. Una conferma che quel problema agli addominali è un qualcosa che ha a che fare anche con la parte mentale, ovvero non appena sente qualcosa pensa al peggio. Questo perché, ovviamente, se fosse stata una lesione non l’avremmo visto a Shanghai. Vincere una partita in un Masters1000 è sicuramente confortante per il morale. Affronta Rune che lo aveva già battuto a Cincinnati, sarà un bel test. Essere n.40 al mondo giocando così poco, dà la dimensione di quanto valga, anche se non credo che il suo livello attuale sia da top-10 visti i suoi incroci con Fritz, per fare un esempio. Tuttavia, nei 20 ci può stare largo“.

A seguire, Monaco ha voluto precisare alcune cose relative a un tema molto discusso, ovvero quello del più forte tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, in relazione anche alla Finale di Pechino che ha visto il successo dell’iberico in una partita durata 3 ore e 21 minuti e conclusasi al tie-break del terzo set.

SINNER VS ALCARAZ – “La loro rivalità può ricordare quella tra Nadal e Federer, in attesa del terzo incomodo. Al momento sono due e siamo all’inizio, perché non hanno mai fatto Finale Slam l’uno contro l’altro e neanche 1000. Non lo faranno anche Shanghai. Io non dico che sia più forte Alcaraz perché quest’anno ha vinto più scontri diretti. Non è quello che me lo fa dire, sono altre valutazioni. Io non sono qui a dire che Sinner sia il più bello e il più bravo per definizione. Parlo di tennis, con la mia esperienza. Io ero stupito di vedere che partita abbia fatto Alcaraz, considerando gli alti e bassi. Sinner suscita meno quel sentimento per come è fatto lui, essendo più costante, ma non significa affermare che lui non faccia cose fantasmagoriche, anzi… L’altro però in certe cose è veramente eccezionale nel bene e nel male. Ma non sono valutazioni a seconda del risultato. Poi, posso fare delle previsioni e se Alcaraz mette a posto due viti anche per un giocatore straordinario come Sinner sarà una bella impresa, ma non mi sembra di dire nulla di straordinario“.

LE DIFFERENZE TRA SINNER E ALCARAZ – “Lo spagnolo è una persona molto diversa da Sinner, ha una maturità differente: l’italiano è dedito al 100% a quello che fa; l’iberico, sempre in una realtà super professionistica, ha bisogno di più momenti di stacco. Tu a Salvador Dalí non gli puoi imporre certe cose, quindi è normale. Stiamo parlando di un fenomeno che non abbiamo mai visto su un campo da tennis. Tutto dipende dalla sua energia, perché se è in una fase di down può perdere delle partite balorde, come abbiamo visto quest’anno. Sinner, invece, non è così ed è straordinario proprio in questo e forse la sua mentalità nel tennis è meglio di quella di Alcaraz. Infatti, se guardiamo la classifica mondiale, ci sono 4000 punti di differenza in favore di Jannik. Tuttavia, quando devono sfidarsi, la partita tende a essere più nelle mani, a oggi, di Alcaraz e questo vale per tutti nel circuito“.

GIUDIZI SU SINNER E ALCARAZ –  “Io parlo di tennis, poi chi più di me aspettava un fenomeno come Jannik in Italia. Godo come un riccio. Però se devo esprimere un giudizio, a me che lui sia italiano non frega niente, non devo avere un occhio di riguardo o non dire cosa penso per farmi degli amici. Io uno come Sinner l’ho già visto ed è Djokovic, giusto per dire a chi lo sto accostando, mentre Alcaraz no, è unico nel suo genere. Per il mio gusto personale, io guardo più volentieri una partita dello spagnolo e non penso che mi si possa dire che io sia un suo tifoso. Quando vince Jannik sono molto felice e stimo mille cose di lui, ma ha un gioco che non mi scatena determinate cose. È una questione di pelle o di preferenza, che non necessariamente deve essere legata alla bandiera“.

Monaco ha poi voluto rispondere a chi ha imputato a Sinner delle deficienze al servizio, ritenendo che il colpo in questione non sia così deficitario come si crede. Questo perché si tende a soffermarsi in maniera certosina solo sul giocatore italiano e non sugli altri, che possono avere un rendimento alla battuta non così diverso dal pusterese nel corso del lungo periodo.

SERVIZIO SINNER – “Sull’efficacia del colpo, quando entra, siamo ai massimi livelli, ma non è che tutto basta volerlo. Lui il rovescio lo gioca a occhi chiusi, il dritto e il servizio un po’ meno, ma non è vero dire che non abbia un grande servizio. Certo, non è un fuoriclasse in quel fondamentale, ma ha costruito un ottimo colpo che è in grado di migliorare“.

In conclusione, una battuta su Jasmine Paolini apparsa decisamente in debito d’ossigeno nel torneo di Pechino, venendo sconfitta piuttosto nettamente dalla polacca Magda Linette con il punteggio di 6-4 6-0. Monaco, a questo proposito, ha fornito una chiave di lettura.

JASMINE PAOLINI – “Contro Linette ho visto una giocatrice che a un certo punto ha finito la benzina, un po’ come era accaduto agli US Open contro Muchova. In questo caso però parliamo di Linette, che è un’avversaria meno qualitativa e piangeva a un certo punto nel primo set perché si era fatta riprendere da Jasmine. Dal 4-3 a suo favore, però, Paolini ha subito un parziale di nove giochi a zero. Quest’anno ha speso mille energie, spero che abbia ancora qualcosa da dare viste la BJK Cup e le WTA Finals in programma. Sono un po’ preoccupato, speriamo che mi smentisca“.

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