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Monaco: “Sinner uno scienziato che non si ferma. Più il Six Kings sarà un flop, più sarò contento”

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Sinner / IPA Sport

Jannik Sinner continua a macinare vittorie su vittorie e fa valere la sua superiorità anche nel milionario torneo di esibizione Six Kings Slam, in corso di svolgimento in Arabia Saudita, travolgendo Daniil Medvedev (6-0 6-3) e raggiungendo in semifinale Novak Djokovic. Di questo e di molto altro si è parlato nell’ultima puntata TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Massimiliano Ambesi e Guido Monaco.

In un momento come questo, dove Sinner è lanciato a bomba e Medvedev è in un calo abbastanza evidente, in un’esibizione in cui puoi lasciar andare ancor di più i colpi e giochi più libero, la forbice tendenzialmente aumenta ed infatti è quello che è successo. Poi su questo evento posso dire tutto il male possibile, però in questo contesto Sinner può giocare più libero e anche oggi dovrebbe far vedere la differenza che c’è tra lui e gli altri“, l’analisi di Monaco.

Sui progressi di Sinner: “È bravo a prendere da tutti, perché poi lui osserva, è furbo, scaltro e continua a studiare. È proprio uno scienziato, nel senso che è attento a qualsiasi cosa che possa aiutarlo a migliorare la performance. Il grosso l’ha preso da Djokovic, ma sicuramente alcuni dettagli li prende da destra e sinistra. Non è mai fermo. Il progetto Sinner è bello perché non sarà mai fermo. Nel momento in cui si ferma, rischia di diventare un giocatore un po’ prevedibile e quindi magari in alcuni momenti perderà delle partite, ma poi ripartirà subito”.

“Quando vinci tanto e magari ti basta quello che per te è il minimo sindacale, poi a un certo punto ti siedi inevitabilmente e arrivano quelle due partite che ti fanno scattare un campanello d’allarme e lì capisci di non dover smettere di fare quello. Lui sicuramente questa capacità ce l’ha, però di tanto in tanto ci sta pensare: ‘Perché devo cambiare qualcosa se vinco sempre?’. Penso sia successo a molti atleti“, spiega la voce tecnica di Eurosport.

Sul Six Kings Slam:In un’esibizione dove inviti a Las Vegas due campioni per fare uno show, ovviamente deve esserci anche una parte di divertimento. Se non sei uno showman come Bahrami o Noah, è meglio non avventurarsi troppo nello show perché se giochi la tua partita fai sicuramente miglior figura. Questa non è un’esibizione in quel senso, questo è un torneo dove vengono messi in palio soldi pesantissimi che tutti guardano, dai manager ai giocatori, quindi è una situazione un po’ diversa. Gli arabi cercano di comprare uno sport dove non hanno storia e cultura, quindi chiaramente lo scotto lo devi pagare. Se hai un pubblico a cui è stato precluso l’accesso dal vivo a certe manifestazioni, chiaramente il pubblico è meno acculturato. Io sono contento di questo impatto negativo televisivo e di pubblico, perché sono legato alla tradizione. Il tennis ha una forte tradizione e ho la speranza che questi Paesi non vadano a intaccare minimamente la storia del tennis. Più sarà un flop questo evento e più sarò contento“.

Sulla sconfitta di Berrettini a Stoccolma con Stricker:Prima di farsi male, perché ha saltato quasi tutta la stagione, Stricker era un giocatore facile da immaginare tra i primi 40. Braccio devastante, super pericoloso soprattutto indoor e su campi veloci, mancino con un grande talento ed una fisicità ad oggi non all’altezza del suo talento. Temevo molto questa partita, indoor e contro un giocatore fresco. Poi alla fine è girata su pochi punti specialmente nel primo set. È una sconfitta che fa più rumore che altro, nella sostanza. Va solo a confermare il fatto che Matteo sul cemento è un giocatore di ottimo livello, ma non è il campione che è sull’erba ed il fortissimo tennista che è sulla terra. È un mezzo scalino sotto“.

VIDEO: LA PUNTATA COMPLETA DI TENNISMANIA

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