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MotoGP, GP Thailandia 2024: numeri, statistiche, curiosità. Buriram è la “patria del Triello”!

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Bagnaia MotoGP.com Press

Raggiunti “i confini del mondo”, idealmente rappresentati da Phillip Island, la MotoGP torna verso l’Europa. È lungo il percorso per rientrare nel Vecchio Continente, dunque nel viaggio si fa tappa in Indocina, dove domenica 27 ottobre andrà in scena il Gran Premio di Thailandia, terz’ultimo atto della stagione 2024.

L’appuntamento è di recente istituzione, essendo nato nel 2018. D’altronde l’autodromo di Buriram è stato edificato fra il 2013 e il 2014, facendosi tuttavia subito apprezzare. Al di là del fatto di essere relativamente spartano sia in termini di infrastrutture di supporto che di lay-out, ha sempre dato vita a gare emozionanti.

Inoltre, il pubblico thailandese conferisce all’evento un clima davvero festoso. La passione degli appassionati locali è accesissima e rappresenta il valore aggiunto di una manifestazione che si appresta a vivere la sua quinta edizione (quelle del 2020 e 2021 sono “saltate” a causa della pandemia).

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MOTOGP

L’abitudine è quella di assistere a entusiasmanti trielli. Tre volte su quattro il Gran Premio di Thilandia si è risolto con tre piloti arrivati al giro finale in piena bagarre per il successo! Nel 2018 se lo giocano Marc Marquez, Andrea Dovizioso e Maverick Viñales. La spunta il primo, effettuando il sorpasso decisivo proprio all’ultima curva.

Nel 2019 la sola differenza è di avere Fabio Quartararo al posto di Dovizioso. Il francese chiude secondo in scia a Marquez, nuovamente vincitore, mentre Viñales conferma la terza piazza. Viceversa, i protagonisti sono totalmente differenti nel 2023, poiché il trio è formato da Jorge Martin, Brad Binder e Francesco Bagnaia. Emerge lo spagnolo, sorprendendo il sudafricano al penultimo passaggio.

Il 2022 è l’unica eccezione, ma è un’edizione strana. Piove prima del via e si parte su pista bagnata, ma l’asfalto va ad asciugarsi. Nelle famigerate “condizioni ibride”, Miguel Oliveira getta il cuore oltre l’ostacolo. Va in fuga nelle prime fasi, resistendo sino al traguardo al ritorno delle Ducati di Jack Miller e Francesco Bagnaia.

MOTO2

Tanti successi italiani nella categoria cadetta. Il 2018 è l’anno dell’affermazione di Francesco Bagnaia, il quale peraltro precede Luca Marini. Proprio quest’ultimo trionfa nel 2019. Dopodiché, è Tony Arbolino a primeggiare nel 2022, seppur in un GP amputato dalla bandiera rossa esposta a causa di un diluvio (si completò solo un terzo della distanza). L’egemonia tricolore è stata spezzata nel 2023 dall’iberico Fermin Aldeguer.

MOTO3

L’Italia ha raccolto tanto anche nella classe inferiore. Addirittura nel 2018 il podio viene monopolizzato dai centauri del Bel Paese. Vince Fabio Di Giannantonio davanti a Lorenzo Dalla Porta e Dennis Foggia. Quest’ultimo trionfa invece nel 2022. Le affermazioni del nostro Paese sono intervallate da quelle dello spagnolo Albert Arenas nel 2019 e del colombiano David Alonso nel 2023.

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