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MotoGP, GP Thailandia. Bagnaia correrà per tornare padrone del proprio destino. Martin consapevole di poter giocare sui piazzamenti utili

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Jorge Martin
Martin MotoGP.com Press

“Click” è la parola onomatopeica per indicare lo scatto di un pulsante o di un interruttore. Uno “switch” in lingua inglese. È fragoroso il “click” udito oggi a Buriram, perché il termine “switch” può indicare anche un cambiamento. È esattamente quanto accaduto nel sabato thailandese relativamente al Mondiale di MotoGP.

Per la prima volta da inizio stagione, Francesco Bagnaia non è più padrone del proprio destino. Il terzo posto nell’odierna Sprint, alle spalle di Jorge Martin, lo ha fatto scivolare a 22 punti dallo spagnolo. Pertanto, in linea puramente teorica, da domani l’iberico può incollarsi alla coda della Ducati dell’italiano, accontentarsi di piazzarsi sempre immediatamente alle sue spalle, e vincere comunque il titolo.

Ovviamente non andrà in questo modo, ma il “click” è significativo. Il ventiseienne madrileno può essere ritenuto campione in pectore, seppur in maniera estremamente vaga. D’altronde è ancora lunga la strada da qui alla bandiera a scacchi di Valencia. Cionondimeno, se prima Bagnaia inseguiva in piano, ora lo fa in salita. Soprattutto, avrà bisogno di alleati.

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Può ancora cambiare tutto, perché lo “zero” è in agguato per chiunque. Anche per chi comanda la classifica iridata e potrà impostare le gare a piacimento. Sicuramente è ancora troppo presto per fare calcoli, però Martin può farli. Questa è la grande differenza. Se poi domani dovesse guadagnare ulteriore terreno, la situazione di Pecco diventerebbe ancor più complessa di quanto non lo sia  già.

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