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MotoGP, il fine settimana anonimo di Bagnaia a Phillip Island. A Burinam è già l’ultima chiamata?

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Martin Bagnaia / IPA Sport

Francesco Bagnaia non ha brillato a Phillip Island. È stato lui stesso ad ammetterlo nelle dichiarazioni post-gara domenicale. Quarto nella Sprint e terzo nel Gran Premio, senza mai essere veramente in lotta per i rispettivi successi. Jorge Martin e Marc Marquez lo hanno sovrastato sul piano prestazionale in ambedue le giornate.

Eppure, nonostante un fine settimana in ombra, Pecco ha perso solo 10 punti da Martinator. Definirlo “anonimo” è forse ingeneroso. Meglio correggere il tiro e parlare di weekend “silenzioso”. Il piemontese non è riuscito a fare di più, dovendo fare buon viso a cattivo gioco, raccogliendo il massimo possibile.

Quantomeno il bi-campione del Mondo ha limitato i danni, scivolando a -20 in classifica generale. Un distacco non certo decisivo, ma che inizia a farsi non banale. Ci si avvicina viepiù alla bandiera a scacchi di Valencia, dunque si riducono anche i punti a disposizione nei vari appuntamenti.

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Considerati i valori in campo, Buriram potrebbe essere già l’ultima chiamata per Bagnaia, perché se dovesse perdere ulteriormente terreno, si troverebbe nella scomoda posizione di dover sperare in un errore di Martin per poter ricucire lo strappo, a condizione di non sbagliare a sua volta.

Facciamo un esempio pratico. Se l’iberico dovesse uscire dal GP di Thailandia con un vantaggio di 29 lunghezze, si porrebbe nella condizione di poter arrivare sempre terzo per laurearsi Campione del Mondo. In altre parole, potrebbe permettersi di correre “da ragioniere”, lasciando all’inseguitore l’incombenza di rischiare.

Ecco perché Pecco deve giocoforza rimontare in terra thailandese. Se non lo facesse, sarebbe nei guai. A suo dire, Buriram è una pista gradita. Nel 2022 stracorse in condizioni ibride, l’anno passato si giocò il successo con Martin e Binder, cedendo in volata. Settimana prossima, però, un piazzamento potrebbe non essere sufficiente.

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