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MotoGP, Jorge Martin ora è un privilegiato. Può permettersi di arrivare sempre secondo, o addirittura una caduta…

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Jorge Martin / LaPresse

Da sabato, Francesco Bagnaia non è più padrone del proprio destino. Può anche fare doppietta sia a Sepang che a Valencia, ma se Jorge Martin dovesse arrivare secondo in tutte le quattro competizioni restanti, si laureerebbe comunque Campione del Mondo con 1 punto di vantaggio. In tal senso, il GP di Thailandia tenutosi ieri è stato emblematico.

Pecco ha disputato una delle migliori gare della carriera, ma la piazza d’onore di Martinator ha reso comunque il round favorevole allo spagnolo nell’economia del Mondiale. Si resta sul filo di una lama, sia chiaro, perché una differenza di 17 punti quando ne restano sul piatto ancora 74 non può certo essere definita decisiva. Tuttavia, il manico del coltello è nelle mani dell’iberico.

L’arma è affilatissima e priva di un’elsa, dunque il ventiseienne madrileno dovrà stare attentissimo nel maneggiarla. Il rischio di lacerarsi e rimettere in bilico l’Iride è elevato. Però, paradossalmente, Martin può permettersi una caduta e restare comunque padrone del proprio destino. Ragionando per estremi, anche se dovesse incappare in uno “zero” domenicale, vincendo le due Sprint e un GP sarebbe Campione in ogni caso.

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Sì, perché in questo scenario ai confini concettuali, due Sprint e un Gran Premio vinto porterebbero in dote 49 punti a Martin; un GP vinto e il secondo posto in ogni altro evento darebbero 63 punti a Bagnaia. Il Delta sarebbe di 14 lunghezze, inferiore – quindi – alle 17 dalle quali i due sono separati dopo la giornata di ieri.

Calcoli prematuri? , perché Jorge si è già permesso di correre da ragioniere, giocandosi bene la prima opportunità di accontentarsi della piazza d’onore. La dimostrazione di come si sia posto in una posizione di forza, che ne fa il Campione del Mondo 2024 in pectore. È un privilegiato, Martinator, perché avrà eventualmente anche la facoltà di incidere esclusivamente nelle Sprint, di cui è diventato ottimo interprete.

Insomma, è evidente come ora abbia modo di impostare a piacimento la strategia, nella sicurezza che rispettare pedissequamente il proprio race-plan lo porterà direttamente al traguardo più ambito, senza intermediari di sorta. Quelli di cui, viceversa, ha ora bisogno Bagnaia.

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