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MotoGP, quanto sarebbe bello un Mondiale deciso da uno “spareggio” a Valencia? Tra Martin e Bagnaia, viene da tifare per l’equilibrio…

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Francesco Bagnaia / LaPresse

Quanto sarebbe bello se il Mondiale di MotoGP 2024 venisse deciso da una sorta di “spareggio”? Non sarebbe elettrizzante lo scenario per il quale chi, tra Jorge Martin e Francesco Bagnaia, passasse per primo sotto la bandiera a scacchi di Valencia, sarebbe proclamato automaticamente Campione, senza dover fare calcoli relativamente ai piazzamenti?

Affinché questo accada, serve che Martinator e Pecco siano separati da un massimo di 4 punti dopo la Sprint di sabato 16 novembre. Ipotesi difficile, ma non impossibile, considerando come i due siano ingaggiati in un perenne corpo e a corpo e come il distacco stia variando seguendo il gioco dell’elastico. Insomma, sarebbe magnifico se entrambi fossero padroni del proprio destino.

Ci si creda o meno, ma una situazione del genere si è verificata solo due volte nella storia della classe regina! Peraltro, in uno dei casi, un contendente era ben lontano dalla condizione migliore. Parliamo della stagione 1992, quella del famigerato incidente di Mick Doohan ad Assen.

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L’australiano, sino a quel momento dominatore incontrastato, cadde e rischiò di perdere una gamba. Fortunatamente, l’arto venne salvato, ma Doohan dovette dare forfait in tanti appuntamenti. Tornò ancora zoppo, nel disperato tentativo di difendere la leadership dalla rimonta di Wayne Rainey. In Sudafrica, nell’ultimo round, Mick conservava ancora 2 punti di vantaggio, ma aveva troppo dolore per essere davvero competitivo e dovette alzare bandiera bianca.

Così, l’unico spareggio vero e proprio risale al 1966, quando ancora esistevano gli scarti. Giacomo Agostini era leader della classifica iridata, però Mike Hailwood sapeva che vincere gli avrebbe consegnato automaticamente il titolo. Il britannico si pose in testa, ma sulla sua Honda si ruppe una valvola, spianando la strada al primo iride del lombardo.

Chissà, forse questo 2024 potrà regalarci un finale emozionante come pochi ce ne sono stati nella storia della top-class, in maniera tale da vedere questa stagione entrare a pieno titolo nei libri di storia, consacrando a suo modo sia Martin, sia Bagnaia. Non resta che fare il tifo per il perenne equilibrio, sino al 17 novembre.

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