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MotoGP, questo Marc Marquez fa paura. Il GP d’Australia un trailer in vista del 2025?

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Marc Marquez / Valerio Origo

Signori, parliamoci chiaro, senza ipocrisie. Quanto compiuto ieri da Marc Marquez a Phillip Island deve spaventare tutti gli avversari del trentunenne iberico, nonché la folta schiera di haters della sua figura, particolarmente numerosa alle latitudini italiche. Diciamo che lui non fa nulla per rendersi simpatico, ma non è certo questo il metro di paragone con cui si misura la grandezza di un pilota.

Sono i risultati e il modo in cui vengono conseguiti a dover essere presi in considerazione in fase di analisi. Ebbene, la corsa australiana ha detto come El Trueno de Cervera sia stato immensamente superiore ai rivali. Secondo nella Sprint con grossa sbavatura in avvio. Vincitore nel Gran Premio propriamente detto, nonostante una partenza “bucata” a causa del tear-off finito sotto la ruota posteriore.

A dispetto degli start a handicap, Marquez ha saputo risalire la china. Ieri, poi, è stato impressionante per forza e lucidità. Ha recuperato grazie a un giro veloce dopo l’altro nelle fasi iniziali, si è messo a studiare Jorge Martin e poi lo ha scavalcato senza troppi patemi. D’accordo, il connazionale non ha cercato il corpo-a-corpo perché pensava al Mondiale, ma la supremazia di MM93 è stata comunque indiscutibile.

Cosa è successo a Marquez nel GP d’Australia: brutta partenza causata da se stesso…

C’è una dinamica a essere particolarmente significativa. Marquez è cresciuto nell’arco della stagione, perché le sue vittorie sono arrivate tutte nella seconda metà dell’anno. Da Aragon in poi, il suo rendimento è sostanzialmente paritetico a quello di Martin e Bagnaia, ovverosia i piloti che si stanno giocando il titolo.

Un titolo, c’è da scommetterci, già nel mirino del catalano. Si parla, ovviamente, di 2025. El Trueno de Cervera avrà per le mani una Ducati Factory, non una Desmosedici agée come quella attuale. In altre parole, cavalcherà quanto si presuppone possa essere il meglio del meglio.

Tutti gli avversari devono iniziare a preoccuparsi? Sì, perché se l’andazzo è questo, non sarà peregrino lo scenario di vedere “Marquez il Rosso” dominare, in maniera più o meno marcata.

Vero che le fluttuazioni di rendimento possono essere marcate tra un anno e l’altro (citofonare Enea Bastianini per una spiegazione in merito). Non diamo alcunché per scontato, ma qui si parla di uno dei più grandi centauri di ogni epoca. Forse pronto a diventare ancora più grande di quanto non sia già.

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