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Numeri roboanti del tennis italiano: titoli nel circuito mai ottenuti e medaglie olimpiche storiche

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Sinner Paolini Bolelli Vavassori Errani / LaPresse

Jannik Sinner e non solo. Il 2024 è l’anno del tennis per l’Italia, visti i riscontri storici che si stanno ottenendo in tutte le varie specialità. Indubbiamente, l’altoatesino sta scrivendo la storia dei nostri confini e ritenerlo un campione solo “nostro” è una limitazione che non ci sta. Sì, perché il 23enne pusterese è un atleta di altissimo livello in un contesto ormai globale.

L’essere n.1 del mondo a fine anno, in una stagione finora di 2 Slam, 3 Masters1000 e 7 titoli ATP in totale non può che portare a questa conclusione. Indubbiamente, Sinner ha dato un grosso impulso al movimento tricolore che può vantare nel singolare maschile ben 12 successi nei singoli tornei, tenendo conto delle tre affermazioni di Matteo Berrettini e dei colpi firmati da Lorenzo Sonego e Luciano Darderi.

Numeri roboanti, se si pensa al precedente primato italiano di sette vittorie nella singola annata nel 1977 e nel 2021. C’è bisogno di aggiornare le varie tabelle e lo si sta facendo a 360°. Si consideri il tris di vittorie su tre superficie diverse del doppio maschile Simone Bolelli/Andrea Vavassori, con i titoli sul rosso di Buenos Aires, sull’erba di Halle e sul cemento di Pechino.

A ciò si aggiungono il WTA1000 di Dubai vinto da Jasmine Paolini e le soddisfazioni della toscana con l’amica Sara Errani nel doppio femminile. Vi sono infatti i successi a Linz, Roma e Pechino. Da non dimenticare lo Slam vinto da Sarita con Vavassori a New York nel doppio misto. Il computo complessivo porta a 20 trionfi nel circuito. Un conto da integrare con due medaglie olimpiche: l’oro di Paolini e di Errani, sempre loro, nel doppio; il bronzo di Lorenzo Musetti nel singolare. Fatti e non parole.

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