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Nuoto, a Incheon piccolo passo indietro degli azzurri ma la preparazione è entrata nel vivo

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Thomas Ceccon
Ceccon/Ipa

Non è una normale stagione di vasca corta, è la stagione post-olimpica e per la maggior parte degli atleti, a parte alcune eccezioni, tutti i tempi di ripresa sono piuttosto dilatati. E’ così anche per i campioni azzurri che hanno deciso di affrontare l’avventura della Coppa del Mondo in Asia. Chi più, chi meno, gli italiani non sono arrivati certo al meglio della preparazione in questa fase della stagione e l’obiettivo è quello di arrivare al meglio possibile al Mondiale in vasca corta di Budapest a metà dicembre, anche se non per tutti quello sarà un vero e proprio target.

I peggioramenti delle performance rispetto alla prima settimana possono essere imputati ad un’intensificazione della preparazione, visto che ormai manca un mese e mezzo ai Mondiali e anche al lungo spostamento. Di sicuro non hanno risentito di questi problemi alcuni atleti, prima fra tutte Regan Smith che ha migliorato il record del mondo dei 100 dorso e ha sfiorato anche quello dei 200, oppure Pan Zhanle che, messa da parte la velocità, ha vinto 400 e 800 stile libero con buoni riscontri cronometrici, confermandosi atleta a tutto tondo nel mondo dello stile libero.

Il voto più alto nella tappa di Incheon spetta ad Alberto Razzetti, non tanto per i due terzi posti nei 400 misti e nei 200 farfalla e per il quarto nei 200 misti ma per la capacità di essere competitivo in gare di livello molto alto. Al via nelle gare dei misti c’erano il campione olimpico Leon Marchand, il campione mondiale Daiya Seto, il campione europeo Duncan Scott e Alberto Razzetti, seppure la condizione sia lontana dalla migliore, non ha affatto sfigurato, anche se i tempi sono stati leggermente più alti rispetto a Shanghai.

C’è stata anche chi si è leggermente migliorata rispetto a Shanghai: Benedetta Pilato ha saputo fare meglio nei 50 rana, dove ha confermato il secondo posto alle spalle della cinese Tang e nei 100 invece ha seguito lo stesso percorso facendo meglio al mattino rispetto al pomeriggio.

Thomas Ceccon non ha ripetuto l’exploit nei 100 stile libero e si può dire che è stata molto più sorprendente la prova straordinaria di Shanghai che quella tutto sommato normale di Incheon dove non è riuscito a centrare il posto in finale. Per lui, comunque, altri due risultati da podio, terzi posti con tempi più che discreti, nei 100 misti e nei 100 dorso.

Non ci sono stati miglioramenti sostanziali per Nicolò Martinenghi che segue le sue tabelle di marcia nell’avvicinamento a Budapest, disinteressandosi di tempi e risultati e utilizzando le gare proprio come parte dell’allenamento. Passo indietro anche per Lorenzo Mora soprattutto nella gara che predilige, i 200 dorso dove non è riuscito a ripetere l’exploit di Shanghai con il secondo posto. Due finali, comunque, sono arrivate e la speranza è che a Singapore da giovedì arrivino i primi miglioramenti sulla strada verso il Mondiale.

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