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Prosegue l’ascesa di Olga Danilovic a Guangzhou: la Serbia ha un nuovo personaggio dopo Djokovic?

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Danilovic / Lapresse

Olga Danilovic si è qualificata brillantemente alle semifinali del torneo WTA 250 di Guangzhou, non concedendo nemmeno un set alle avversarie nei tre incontri disputati sul cemento della località cinese: all’esordio ha regolato la russa Erika Andreeva per 6-3, 6-4, agli ottavi ha avuto la meglio sulla francese Diane Parry per 6-1, 6-0 e poi ai quarti ha liquidato la thailandese Mananchaya Sawangkaew per 6-4, 6-4. Un cammino limpido per la tennista serba, che ora se la dovrà vedere contro la ceca Katerina Siniakova, la quale partirà con i favori del pronostico (è la testa di serie numero 1 del tabellone e numero 45 del mondo).

Grazie al successo odierno Olga Danilovic si è garantita la possibilità di proseguire la propria scalata nel ranking WTA: al momento è virtualmente 73ma con 903 punti all’attivo, ha guadagnato 13 posizioni rispetto all’inizio della settimana e se dovesse alzare al cielo il trofeo andrebbe a bussare alle porte della top-50 della classifica mondiale (il suo best ranking è l’86ma piazza). Si tratta di una bella ascesa per questa 23enne, capace di riemergere in questa stagione dopo tre annate agonistiche particolarmente difficili e di ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nel competitivo universo del tennis femminile a livello internazionale.

Olga è la figlia del famoso cestista Predrag Sascha Danilovic e della reporter Svetlana Radosevic, è nata il 23 gennaio 2001 e ha iniziato a praticare tennis a sei anni. A livello juniores ha vinto ben tre Slam in doppio: Roland Garros nel 2016 (con Paula Arias Manjon), Wimbledon nel 2017 (con Kaja Juvan) e US Open nel 2017 (con Marta Kostjuk), riuscendo a raggiungere anche la quinta posizione nel ranking mondiale di categoria. Diventata professionista nel 2016 ed esplosa nel luglio 2018, quando riuscì a vincere il WTA 250 di Mosca (sua unica affermazione in carriera a quel livello, tra l’altro si impose da lucky loser come non accadeva dal 1980 sul circuito maggiore), entrò poi in un periodo di crisi agonistica e precipitò al di fuori della top-200 mondiale.

La risalita è avvenuta anche per merito del suo connazionale Novak Djokovic, 24 volte vincitore Slam ed ex numero 1 del mondo: nel 2020, quando si doveva fare i conti con la pandemia, ricevette l’invito ad allenarsi all’Accademia di Belgrado e così la tennista lasciò l’Accademia di Alex Corretja in Spagna per tornare in Serbia, dove ritrovò la grinta dei giorni migliori. La lenta risalita l’ha portata a ritornare in top-100 nel 2023 (dopo aver tra l’altro raggiunto il terzo turno al Roland Garros).

Quest’anno è riuscita a spingersi fino agli ottavi di finale al Roland Garros (sconfitta dalla ceca Marketa Vondrousova) ed è reduce dal successo all’ITF Europe W100 di Gran Canaria, ora cerca un nuovo squillo WTA in Asia. L’ascesa proseguirà anche in futuro? La Serbia può sperare di avere un personaggio dopo Novak Djokovic? Un servizio potente e un fisico longilineo possono aiutarla.

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