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SCEICCO D’ARABIA! Jannik Sinner sconfigge in rimonta Alcaraz e conquista il Six Kings Slam!

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Sinner / Felice Calabrò / IPA Sport

Jannik Sinner batte Carlos Alcaraz dopo due ore e 21 minuti e vince la finale del torneo di esibizione Six Kings Slam. 6-7 (5) 6-3 6-3 il punteggio finale con il quale il numero 1 del mondo rimonta lo spagnolo in quel di Riad e vince l’evento che, per premio messo in palio, si configura come il più ricco della storia di questo sport. Sono infatti 7,5 i milioni di dollari (6 per la vittoria e 1,5 per la partecipazione) che il classe 2001 di Sesto Pusteria porta a casa, dopo un ennesimo confronto annuale che i due interpretano da par loro con momenti di alto spettacolo tennistico.

Fin dai primi scambi si capisce che qui la velocità di palla è decisamente elevata. Nel terzo game Alcaraz prova a farsi sentire con uno 0-30, ma Sinner risponde presente e tira fuori un parziale in cui vince otto dei successivi nove punti. Non solo: quando si tratta di piazzare il break, pesca una risposta vincente incrociata di dritto che attraversa il campo a una velocità irreale. Lo spagnolo cerca in qualche modo di cambiare tattica, andando più indietro in risposta. Inizialmente, sul 4-2, questo gli procura un 15-30, ma è anche l’italiano che si disunisce in un paio di occasioni: 30-40, palla del controbreak, prontamente sfruttata dal murciano di gran foga. Segue un ottavo gioco davvero duro, tra la chance del 5-3 di Jannik che quando può entra con gli interessi in risposta e Alcaraz che, tra qualche numero e la solidità nel momento giusto, fa quanto è in suo potere per andare sul 4-4 e ci riesce. Anche sul 5-4 Sinner riesce a mettere in difficoltà il suo avversario, ma di nuovo ci sono un paio di palle che scappano via a non consentire di avere l’opportunità diretta di chiudere il parziale. Si arriva senza altri reali sussulti al tie-break, che viene deciso da tre punti: un nastro sfortunatissimo colpito dall’azzurro sull’1-2, una maestosa difesa che coglie impreparato Alcaraz per il 5-5 e, infine, una palla che finisce fuori per un’inezia che porta Sinner a un rarissimo gesto di stizza. Com’è come non è, 5-7.

Nonostante tutto, Jannik si ricompone in men che non si dica: nemmeno qualcuno che aziona maldestramente le luci del soffitto a quarto punto in corso ferma l’altoatesino, che di lì anzi spinge con forza e guadagna il break a 30 anche perché Alcaraz un paio di rovesci li sbaglia. Di lì è un assolo dell’azzurro, almeno fino al 3-1 0-40, quando comincia a succedere davvero di tutto. Lo spagnolo fa e disfa, ma annulla queste tre palle break e poi una quarta senza concedere chance, poi approfitta di un passaggio a vuoto di Sinner che cede il game a zero: 3-3. Finita qui? No, perché l’italiano ritorna ad avere una chance sul 30-40. Alcaraz s’inventa una demivolée irreale per salvarsi, ma l’italiano tira una combinazione di dritti potentissima e a quel punto c’è l’errore sempre di dritto del suo avversario che vale il 4-3. Comincia così un momento in cui il numero 1 del mondo semplicemente non si può fermare: 10 degli ultimi 11 punti del parziale sono suoi, è in ogni zona del campo e la conseguenza è un 6-3 che lo porta a servire per primo nel set decisivo.

Si riparte con un Sinner ancora molto carico, che non concede grandi spazi ad Alcaraz e riesce a portarsi fino alla palla break nel secondo gioco. Lo spagnolo è costretto ad aggrapparsi con ciò che ha e non ha al servizio, riuscendo a salvarsi e a evitare un potenziale parziale di sei giochi in fila. Si prosegue con i due che continuano a tenere un ritmo alto, e apparentemente si vede anche un pizzico di perdita di brillantezza. Solo in apparenza, però, perché i due tendono a sbagliare più per inezie che per reale calo, visto che alcune palle escono davvero di poco. Alla fine, però, il primo a non riuscire più a tenere il ritmo è Alcaraz. Sinner semplicemente gli scappa via, va in un luogo non propriamente esplorato. Va sotto 15-40 sul 4-3, lo spagnolo, e finisce per commettere un doppio fallo fatale. Sul 5-3 per Jannik è tempo di chiudere, cosa che fa mettendo in chiaro rilievo la propria prima. E chiude con una specie di mini slam dunk, ben diversa da quella iconica di Pete Sampras, ma comunque efficace per portarsi a casa la vittoria e il premio più ricco della storia del tennis.

Alla fine di tutto, come al solito tra Sinner e Alcaraz, le cose si decidono sugli episodi. Pur tuttavia, va rimarcato come i numeri parlino di percentuali al solito notevoli di Jannik su prima e seconda per punti vinti (71% e 64%), e il 104-86 nei punti vinti totali testimonia in parte una sola cosa: l’azzurro è riuscito sempre più, col tempo, a faticar meno al servizio. E, a lungo andare, si è visto.

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