Short Track

Short track, la staffetta femminile splende a Montreal. A Pietro Sighel manca il podio, ma l’Italia c’è all’esordio

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Si è alzato ufficialmente il sipario sul World Tour, il nuovo circuito internazionale dello short track, che prende il posto da questa stagione della Coppa del Mondo. La prima tappa era a Montreal, che sarà anche sede della seconda in questo fine settimana, dopo i problemi organizzativi di Salt Lake City. Rispetto agli anni passati, la tre giorni di gare è suddivisa in maniera diversa con gli atleti che possono partecipare individualmente nelle tre distanze (non c’è più la doppia gara nel weekend), avvicinandosi molto a quello che i pattinatori vivono nei grandi appuntamenti come il Mondiale.

L’Italia chiude questa prima tappa con un solo podio, ma altamente significativo, visto che dopo quasi cinque anni la staffetta femminile è tornata sul gradino più alto del podio. Un successo che assume ancora più valore per la composizione giovane del quartetto azzurro, dove la più “anziana” era Arianna Sighel con i suoi 28 anni. Oltre alla trentina erano presenti Gloria Ioriatti (24), Elisa Confortola (22) e Chiara Betti (21). Una vittoria arrivata anche con un pizzico di fortuna, con la squalifica del Canada che aveva preceduto le azzurre, che erano state comunque bravissime a chiudere seconde.

Questa vittoria può aiutare ulteriormente le azzurre nel loro processo di crescita, anche per le gare individuali, dove comunque sono arrivati dei piazzamenti di rilievo, come nei 1500 con la finale B raggiunta da Ioriatti e Confortola. Manca qualcosa nella pura velocità dei 500 metri, ma da questa settimana tornerà a gareggiare anche Arianna Fontana, che si è cimentata nel weekend appena passato nel pattinaggio di velocità, in quello che è l’inizio del suo nuovo doppio percorso tra short track e speed skating.

Un solo podio dunque per l’Italia, ma anche tre quarti posti. Il fattore comune in questi risultati è Pietro Sighel, visto che l’azzurro ha terminato a ridosso del podio sia nei 500 sia nei 1000 metri, oltre ad aver fatto parte della staffetta anche lei quarta. Anche un po’ di sfortuna per i colori azzurri, visto che Sighel nei 500 metri e la staffetta sono stati condizionati da una caduta. In ogni casa il trentino è apparso un po’ meno esplosivo del solito, probabilmente anche perchè la condizione non è ancora al 100% in una stagione che è solo all’inizio e che avrà ancora davvero tantissimi appuntamenti.

Da segnalare anche in campo maschile comunque i tanti piazzamenti degli azzurri, segnale comunque di un movimento che sta bene. Sono arrivati un sesto posto di Thomas Nadalini nei 1500 metri, il nono di Luca Spechenhauser nei 1000 (è uscito in semifinale nei 1500), oltre alla finale B raggiunta e vinta sempre da Sighel nella distanza più lunga.

Tra qualche giorno si ripete nuovamente a Montreal e l’obiettivo della squadra azzurra sarà quello di provare a migliorarsi ulteriormente, cercando di aumentare il numero di podi. Un traguardo assolutamente alla portata dei nostri atleti.

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