Short Track

Short track, Pietro Sighel guida l’ambiziosa e giovane nazionale italiana

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Pietro Sighel / Credit ISU

Ambizione e voglia di migliorare. La Nazionale italiana di short track è pronta per tornare protagonista. Il circuito del World Tour è alle porte e nel weekend del 25-27 ottobre a Montreal (Canada) si farà sul serio. I pattini veloci azzurri vorranno farsi trovare pronti in una stagione che sarà un’altra tappa di passaggio per la destinazione finale, ovvero Milano-Cortina 2026.

Una selezione con qualità e in cui la figura di Pietro Sighel è quella del leader della nuova generazione. Il classe ’99 nativo di Trento è la punta di diamante di un movimento, in grado di interpretare in maniera diversa e sempre coraggiosa la gara. Vengono in mente gli Europei di Danzica 2024 con quella strepitosa tripletta nei 500, 1000 e 1500 metri.

Un risultato grazie a cui è diventato il secondo uomo a prevalere in tutte le distanze olimpiche individuali, nonché il primo in assoluto a riuscirci da quando non viene più assegnato il titolo all-round. Sulla base di questi riscontri e anche dell’argento ai Mondiali di Rotterdam nei 1000 metri, dove un po’ di sfortuna c’è stata, il trentino vuole recitare il ruolo del primattore.

Un gruppo di giovani interessante, citando Luca Spechenhauser (classe 2000), bronzo nella medesima specialità di Sighel ai Mondiali 2024, andando a replicare una doppietta sul podio in casa Italia che non si verificava dal 1997. Un risultato valso la quinta medaglia iridata al trentino e la prima a Spechenauser. Altri nomi sono quelli di Thomas Nadalini, in grande ascesa nell’ultima stagione, mentre scalpita Lorenzo Previtali, classe 2005, a medaglia (argento) nei Mondiali junior della passata stagione nei 1500 metri. Un atleta di cui si parla un gran bene.

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