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SINNER È SUPERIORE A DJOKOVIC! Il n.1 domina il serbo e si laurea nuovo Imperatore di Shanghai!

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Sinner / LaPresse

Jannik Sinner vince per la prima volta in carriera il Masters 1000 di Shanghai. Lo fa con una performance d’autore: un’ora e 37 minuti gli bastano per sconfiggere Novak Djokovic con il punteggio di 7-6(4) 6-3 e marcare sempre più il terreno quando si tratta di definire un’annata della grandezza che la sua sta assumendo. Terzo Masters 1000 vinto dal classe 2001 di Sesto Pusteria nell’anno, quarto in assoluto e, nel 2024, settimo torneo vinto. Ed è solo una piccola parte dei numeri che progressivamente fa segnare l’uomo del 2024.

Sono i turni di servizio di Djokovic quelli più tremolanti all’inizio: il serbo deve cedere su un lungo scambio e un contropiede che lanciano Sinner sullo 0-30, ma di lì non concede realmente nulla. Qualche rischio Jannik lo corre sull’1-2, ma di lì in avanti i due trovano un’enorme continuità al servizio. Il risultato è che di scambi lunghi se ne vedono davvero pochi e tutto fila via liscio fino al 4-5. In quel momento Djokovic mette il turbo e il numero 1 del mondo finisce sotto 0-30, ma arrivano tre servizi vincenti e uno smash per togliersi velocemente dai guai. Si arriva così al tie-break, che si apre con un millimetrico passante lungolinea di rovescio di Jannik che guadagna così il minibreak di vantaggio. In campo c’è quasi solo l’azzurro fino al 5-1, raggiunto con tanta precisione e capacità, ma qui il serbo gioca un ottimo scambio e recupera uno dei due minibreak, salvo poi riperderlo con una volée che finisce sotto la rete: 6-3. Il primo set point se ne va con il dritto in controbalzo sotto il nastro, il secondo è quello buono con la prima esterna che Djokovic non tiene in campo.

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Che il 24 volte campione Slam senta il colpo si vede e si capisce. Del resto è lui ad avere ora più difficoltà alla battuta: nel secondo game del secondo set deve risolvere la situazione ai vantaggi, nel quarto si ritrova sotto 15-40 per le prime due palle break dell’intero match. La prima l’annulla velocemente, ma la seconda vede Sinner tirare un dritto in corsa che non si può prendere in nessun modo umanamente noto: 3-1. E da questo momento Jannik gioca anche con assoluta tranquillità, potendo controllare tutta la situazione, mentre il nervosismo di Djokovic è particolarmente evidente, soprattutto nella gestualità. L’azzurro non viene scalfito da nulla, va a guadagnarsi i due match point con un bello schema servizio-schiaffo al volo di dritto e chiude con la semplicità più assoluta, un ace esterno sul quale il serbo semplicemente resta lì, fermo. A certificare il terzo 1000 dell’annata di Sinner.

Se c’è un numero che più di ogni altro rappresenta il match è quello che riguarda le palle break concesse da Sinner nel match: zero. Non è mai accaduto a nessun altro di riuscire in questa particolare impresa in due match di fila contro Djokovic (ce l’aveva fatta già in semifinale agli Australian Open). E dire che nel primo set era stato il serbo a vincere più punti (36-37), prima del dato finale di 65-60. 76% pari il conto dei punti vinti con la prima, ma molto importante il concetto della seconda: 65%-60%.

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