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Six Kings Slam 2024: Novak Djokovic batte Rafael Nadal nella finale per il 3° posto. Era l’ultimo duello?

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Novak Djokovic
Djokovic / Luo Chen/Xinhua/ABACAPRESS.COM

Si chiude al Six Kings Slam la lunga scia di incontri tra Novak Djokovic e Rafael Nadal, anche se in un incontro che per le statistiche non conterà mai. Lo vince il serbo per 6-2 7-6(5), benché lo spagnolo riesca ad allungare la finale 3°-4° posto del torneo di esibizione di Riad oltre quelle che potevano essere le premesse della vigilia. A seguire la finale per il 1° e 2° posto tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.

Pronti via, e la partenza dai blocchi di Djokovic è decisamente migliore rispetto a quella di Nadal, visto che arriva il break immediato. In linea generale, il serbo ha molta più sicurezza quando si trova al servizio (salvo che sull’1-0, quando risale da 0-30 e chiude ai vantaggi) rispetto allo spagnolo. Certo, si vedono anche diversi scambi lunghi, ma si notano anche alcune variazioni che il mancino di Manacor prova. Proprio una di queste, sul 4-2 15-40 a favore di Djokovic, è una discesa a rete che però vede il 24 volte campione Slam in grado di passare in lungolinea per il 5-2. Il 6-2 arriva così in soli 30 minuti.

Nadal ricomincia davvero male, finendo sotto 0-40 e poi commettendo un errore abbastanza banale che significa break per Djokovic. Stavolta, però, arriva un sussulto da parte del maiorchino, che ha subito due palle per rientrare: la seconda è quella buona, dal momento che il serbo gioca male la volée a seguire il servizio e viene passato di dritto. Si tratta del miglior momento per Nadal, che di chance per scappare ne ha due sul 3-2 in proprio favore, ma è soprattutto la seconda quella che spreca malamente con il dritto a metà rete. Se ne va anche una terza opportunità, ma adesso i game sono più lottati e il maiorchino si muove con meno difficoltà. O almeno questa è l’impressione, perché Djokovic sale di giri sul 4-4, strappa la battuta a zero e va a servire per il match.

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C’è un brivido in formato 15-30, ma il serbo a suon di ace e prime lo supera agevolmente. Il primo match point però se ne va, con Nadal che prende campo con il dritto e il campo proprio non vuole lasciarlo: sempre quel colpo lo porta a palla break, Djokovic è fondamentalmente sorpreso, sbaglia di dritto ed è 5-5. Si arriva così al tie-break, in cui tutto procede con regolarità fino al 4-4. Poi arriva la discesa a rete dello spagnolo punita dal dritto del maiorchino, cui però il serbo restituisce il minibreak con un errore banalissimo verso la rete. C’è però un altro match point, che stavolta è buono: dritto in rete di Nadal. I due, alla fine, si abbracciano: sanno benissimo che non s’incontreranno più in campo, si salutano calorosamente ed è il serbo a concedere allo spagnolo il saluto ideale del pubblico.

Nell’ora e 31 minuti di match servono nove ace a Djokovic, che alla battuta fa spesso ricorso quando si tratta di risolvere situazioni importanti. Molto simile la percentuale di prime in campo (75%-71%), ed è il 44%-32% nei punti vinti sulla seconda che aiuta il serbo. A fine match premiazione per il 3° e 4° posto con i due che si scambiano parole di reciproca stima, al termine di 18 anni nei quali si sono affrontati rincorrendosi lungo tutto il globo. E sugli schermi, alla fine, scorre anche un video che celebra la carriera di Nadal con tanto di regalo di una racchetta d’oro.

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