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Tartarini: “A Musetti manca qualcosa di testa rispetto a Sinner e Alcaraz. Per la top10 serve uno step”

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Lorenzo Musetti / VCG / IPA Sport

Per chiudere l’anno nel migliore dei modi. Lorenzo Musetti proverà a lasciare il segno in chiusura di questo 2024. Il tennista toscano, attualmente n.17 del ranking ATP, vuole recitare un ruolo da protagonista. Una stagione più che ottima per lui, specialmente dal Roland Garros in avanti, avendo un rendimento sull’erba sorprendente e continuo. Tante finali raggiunte e perse, ma quella per il bronzo olimpico a Parigi storica e pesante per la sua giovane carriera. Di questo e di altro ha parlato ai microfoni di OA Sport, Simone Tartarini, allenatore del tennista carrarino.

Tartarini, siamo in chiusura di stagione. Che annata è stata per Musetti?

Una stagione in cui ha fatto fatica nei primi quattro mesi, ma poi piano piano ha trovato il proprio equilibrio, avendo l’umiltà di giocare i tornei Challenger e una sua dimensione dai tornei sull’erba in avanti“.

Finale al Queen’s e semifinale a Wimbledon hanno dato fiducia. Ritiene che Lorenzo abbia imparato a vincere anche le partite in maniera “sporca”, non necessariamente giocando al meglio?

Sicuramente questo è l’aspetto su cui ha compiuto i maggiori progressi, ma ha ancora tanto da lavorare. Lui tecnicamente è un giocatore molto forte, sa colpire la palla in tanti modi e si sta convincendo anche a essere più aggressivo. Ma qui entriamo più in un ambito mentale, in cui è necessario migliorare“.

Musetti ha spesso parlato di top-10 come obiettivo, lei pensa che vi possa rientrare?

Lui ha le possibilità per farlo, ma deve compiere uno step con la testa, perché perde ancora delle partite per quello, come è accaduto a Shanghai contro Goffin, in un match che era praticamente vinto. Mi aspetto che possa crescere ulteriormente dal 2025“.

Un 2024 in cui nei primi mesi dell’anno ha faticato e non possiamo non considerare la sua questione personale. Quando ha pesato diventare padre?

È una cosa che ha influito chiaramente, da quando ha saputo dall’estate 2023 fino alla nascita di Ludovico. È un ragazzo giovane ed è normale che ci siano state delle conseguenze. Tuttavia, da questo punto di vista, è sempre più stabile e, considerando le difficoltà dei primi mesi, ha fatto tante finali ed espresso un ottimo tennis. Altrimenti non lo vedremo nella top-20, senza considerare il bronzo olimpico vinto. Dopo l’appuntamento dei Giochi era un po’ stanco e ha giocato negli States non nelle migliori condizioni. Per questo, prima della trasferta asiatica, abbiamo deciso di non giocare la Coppa Davis per tirare un po’ il fiato“.

A proposito di Coppa Davis, la concorrenza nella squadra italiana in vista delle Finali è agguerrita. Quali sono le sue sensazioni?

Ci sono tanti giocatori forti, chiaramente avere il n.1 del mondo in squadra è un valore aggiunto. Ora Lorenzo lo vedo giocare bene, ha comunque fatto una finale a Chengdu e penso che a livello indoor possa esprimere un ottimo tennis: risponde in maniera aggressiva e ha un dritto pesante. Ne abbiamo parlato anche con Corrado (Barazzutti, ndr), riscontrando i suoi miglioramenti nel corso dell’UTS di Francoforte. Ho parlato anche con Volandri, dopo il match vinto bene contro Sonego, ed è rimasto colpito dalla prestazione di Musetti. Vediamo“.

Parlando del n.1 del mondo, Jannik Sinner, il tennis attuale sembra andare nella direzione di un dualismo con Carlos Alcaraz. Lei pensa che Musetti possa essere eventualmente il terzo incomodo?

Lo speriamo, ma credo che Jannik e Carlos, oltre a giocare molto bene e ad allenarsi con grande dedizione, abbiano chiaramente una cosa in più degli altri, ovvero la capacità di alzare il livello quando conta. L’hanno dimostrato nelle loro sfide e l’hanno fatto vedere quest’anno nei grandi tornei, soprattutto Sinner che è stato ancor più continuo di Alcaraz. Musetti, come dicevo prima, ha qualcosa che gli manca dal punto di vista mentale ed è l’aspetto con cui i primi due giocatori del mondo fanno una grande differenza. Lavoreremo nel 2025 per fare un altro passo ed entrare in top-10, prestando sempre più attenzione alla programmazione. Certo, se arrivi in fondo ai tornei come fa Sinner è più facile, perché ti puoi permettere di tirare il fiato. Per Lorenzo non è stato possibile, visti i primi mesi del 2024 negativi. Cercheremo di fare meglio l’anno venturo“.

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