Per scoprire quote, pronostici, bonus, recensioni bookmaker su scommesse sportive e molto altro su sport betting è possibile consultare la nostra nuova sezione dedicata alle scommesse online
Tennis
Tennis, nessun italiano alle NextGen Finals 2024: un campanello d’allarme dopo anni di abbondanza?
Un buco generazionale, ma qualcosa di buono c’è comunque. Non ci saranno giocatori italiani presenti nelle Next Gen ATP Finals di Gedda, in programma dal 18 al 22 dicembre in Arabi Saudita. Il torneo, riservato ai migliori giocatori Under21 del circuito, non vedrà il Bel Paese rappresentato in quanto non ci sono giocatori nelle prime posizioni a rappresentare il Tricolore.
Sarà la Francia a fare la voce grossa con il transalpino Arthur Fils, vincitore nel recente ATP500 di Tokyo, che si presenta con le credenziali del n.1 a questa competizione, mentre Luca van Assche è n.5 della Race qualificante per l’evento in terra saudita. Doppia presenza anche per gli Stati Uniti, con Alex Michelsen, finalista quest’anno a Winston-Salem e sconfitto da Lorenzo Sonego, e dall’interessante diciottenne Learner Tien.
A proposito di tennisti interessanti ve ne sono altri tre che meritano attenzione, il pensiero va al cinese Juncheng Shang, al ceco Jakub Mensik e al brasiliano Joao Fonseca. Shang, vincitore dell’ATP250 di Chengdu, prevalendo nell’atto conclusivo contro Lorenzo Musetti, è un mancino di grande qualità, al momento un po’ leggero dal punto di vista fisico, ma la mano è davvero molto speciale.
Per quanto riguarda Mensik, i quarti di finale raggiunti nel Masters1000 di Shanghai, impegnando non poco Novak Djokovic nel match in questione, sono la rappresentazione delle qualità del ceco. E poi il brasiliano di cui tutti parlano: il più giovane di tutti con i suoi 18 anni e 1 mese, nella cerchia di chi è attualmente nella top-8 qualificante. Fonseca, proprio in relazione all’età, è probabilmente quello dal potenziale più alto per quanto fatto vedere in Coppa Davis con il Brasile e nel massimo circuito internazionale nel torneo a Rio de Janeiro e nel Masters1000 di Madrid.
In casa Italia qualcosa si muove, ma bisogna avere un po’ di pazienza. Il riferimento è al 17enne Federico Cinà, che ha il tennis per emergere. Figlio del tecnico che ha guidato sapientemente Roberta Vinci nei suoi successi, “Pallino”, come è noto nell’ambiente, è cresciuto letteralmente sui campi da gioco, condividendo fin da bambino le esperienze del padre con la giocatrice pugliese.
Messosi in mostra a livello giovanile, citando la semifinale raggiunta l’anno scorso agli US Open (juniores), persa contro Fonseca (di un anno più grande), il mese scorso Cinà ha conquistato il suo primo titolo a livello Pro. Il palermitano si è imposto nel 15k di Buzau in Romania, battendo nell’ultimo atto il padrone di casa Ioan Alexandru Chirita con il punteggio di 6-4, 6-0. Attualmente, il nostro portacolori è n.662 delle classifiche mondiali e nella sua categoria di Under18 è secondo solo al tedesco Justin Engel.
Da osservare anche la crescita di Pierluigi Basile, diventato il primo tennista nato nel 2007 a superare le qualificazioni e vincere un match di main draw in un Challenger quest’anno, negli Internazionali di Tennis Città di Todi | Sidernestor Tennis Cup. Allievo del navigato tecnico Fabio Gorietti e seguito da Alessio Torresi (Tennis Training di Foligno), il tennista è dotato di un fisico importante e ben strutturato. Ha un dritto decisamente pesante, gioca il rovescio a una mano e ha un bel servizio, su cui però c’è tanto da lavorare. Lo stesso ragionamento vale a maggior ragione per Vito Darderi, fratellino di Luciano, di cui si parla un gran bene per il modo in cui sa colpire la palla. In questo caso, parliamo di un ragazzino di 16 anni.