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Toni Nadal rivela: “Rafa sarebbe stato più forte di tutti senza l’infortunio al piede”

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Toni Nadal
Toni Nadal / LaPresse

22 Slam, 209 settimane da n.1, 14 Roland Garros in bacheca e tanto altro. Questa è stata la carriera di Rafa Nadal, giunta ormai al termine del suo percorso. Due giorni fa, il campione maiorchino ha resa nota l’intenzione di lasciare per sempre il tennis agonistico. L’occasione per l’ultima uscita sarà quella nelle Finali di Coppa Davis a Malaga, ricordando che 20 anni prima (2004), un esordiente Nadal contribuì al sigillo alle Furie Rosse nella sfida contro gli Stati Uniti a Siviglia. In quella circostanza, il giovanissimo Rafa piegò Andy Roddick con il punteggio di 6-7 (6) 6-2 7-6 (6) 6-2.

Vedremo se l’asso spagnolo, insieme al suo erede Carlos Alcaraz, saprà essere protagonista. Di sicuro, l’attenzione su di lui in queste ore è massima e tanti stanno raccontando storie e rivelando aneddoti sulla sua straordinaria carriera. Di particolare interessa è stata la testimonianza di chi ha saputo istradarlo al tennis, ovvero Toni Nadal, suo zio.

In un’intervista ai microfoni di El Partidazo de COPE, lo zio Toni ha rivelato come e quanto gli infortuni siano stati condizionanti sul percorso agonistico del campione, soprattutto nella manifestazione di tutto il suo potenziale in campo: “Per varie stagioni Rafa non ha potuto giocare l’annata completa, ha perso molti Slam per infortuni. Djokovic è il tennista che ha vinto di più, Federer quello che ha giocato meglio a tennis, mentre mio nipote se non avesse sofferto il grave problema al piede sarebbe stato il più forte di tutti. Tuttavia se mia nonna avesse avuto le ruote, sarebbe stata una bicicletta!“, ha dichiarato il tecnico iberico.

Si è abituato a convivere con il dolore. Per molti anni ha avuto problemi e quasi sempre ne è uscito più forte. Aveva problemi che sembravano farlo sprofondare ma lui è riuscito a uscirne sempre. Questo gli è rimasto in testa e ultimamente pensava di poter tornare a competere ancora, ma vedendo giorno dopo giorno che le cose non si risolvevano, ha dovuto prendere la decisione di smettere di giocare. Ma se non avesse superato tutte quelle difficoltà non sarebbe diventato così forte“, ha aggiunto Toni Nadal.

Entrando nello specifico dei suoi infortuni, si è parlato di quello del 2005: “Aveva una lesione all’osso del piede. Il medico ci disse che la sua carriera era finita, i suoi pazienti affetti da tale problema riuscivano a praticare solo sport leggeri. Non ci siamo arresi. In quel periodo ha iniziato a usare delle solette che hanno cambiato i suoi appoggi al terreno. Quelle solette hanno salvato la sua carriera, ma nel cambiare l’appoggio Rafa è stato costretto a cambiare il suo modo di correre, l’equilibrio e lo stress sul corpo. Sono sorti così problemi al ginocchio e alla schiena“.

Nel ripercorrere le sue gesta, lo zio Toni ha indicato chiaramente quale sia stata la partita più importante della carriera di suo nipote: “La finale di Wimbledon del 2008. Era il numero uno contro il numero due, nel luogo più emblematico del tennis mondiale, perché il numero due stava per spodestare il numero uno. È una partita che ha tutto quello che doveva avere per restare nella storia. La partita fu un’altalena, Rafa vince i primi due set, Federer recupera, abbiamo il match point, ma non lo sfrutta… E tutto finisce nel quinto set. Alla fine vince, batte il migliore di tutti dove nessuno riusciva a batterlo, quella resta la sua partita più bella“.

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