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Tennis
Un Sinner implacabile nei momenti decisivi doma uno Shelton di alto livello e approda ai quarti a Shanghai
Jannik Sinner si qualifica per la prima volta per i quarti di finale del Masters 1000 di Shanghai. Il numero 1 del mondo supera per 6-4 7-6(1) l’americano Ben Shelton in apertura di programma sul centrale del massimo torneo cinese, andando così a centrare un terzultimo atto che lo vedrà di fronte a uno tra Daniil Medvedev e Stefanos Tsitsipas (il russo e il greco sono di scena sul secondo campo). Per l’italiano si tratta del 14° quarto di finale su altrettanti tornei giocati nel 2024.
I primi quattro turni di servizio di Shelton sono quasi emblematici, perché in questi Sinner non riesce a vincere neppure un punto. D’altro canto anche Jannik non concede quasi niente. Quel quasi significa quarto game, ed è proprio la battuta a tenere in carreggiata il numero 1 del mondo sulle due palle break che arrivano in quel momento. Sul 4-4, però, accade: l’americano viene trafitto da Sinner, che prima s’inventa un numero difensivo da cineteca per andare sul 30-30 e poi è terribilmente solido quando l’avversario lo è meno con il dritto lungo. Il 6-4 arriva con buona rapidità.
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Si riparte con ancora relativa calma e un pattern: se Jannik tiene sempre il servizio a 0, Shelton fa lo stesso a 15. Questo stato delle cose, sotto il sole di Shanghai, dura fino al 2-3, quando l’azzurro è costretto a risalire da due palle del 2-4 per l’USA. Ancora di più deve fare sul 3-4, perché dalla situazione di 0-40 è la battuta che lo toglie letteralmente da tutti i guai possibili e immaginabili. Si arriva così al tie-break, che si trasforma in una totale dimostrazione di forza da parte di Sinner che domina, chiude 7-1 e poi fa un gesto al coach Simone Vagnozzi come per dire di andare ad allenarsi, vista l’ora ed evidentemente le poche palle davvero colpite nell’ora e 28 minuti di match.
Ad oggi Sinner, con i suoi 14 quarti nell’anno, è il quarto under 23 nella storia dell’Era Open a raggiungere questo obiettivo in una stagione: prima di lui Jimmy Connors (1974), Guillermo Vilas (1976) e John McEnroe (1982). Il tutto in una giornata in cui il servizio ha funzionato in maniera decisamente importante, non solo per i 7 ace, non solo per il 70% di prime in campo, ma anche per l’87% di punti vinti con la prima.